Mario Draghi ha lasciato la sua casa alle porte di Città della Pieve. La vettura della scorta e un’altra auto con i vetri oscurati, quella probabilmente con a bordo il presidente del Consiglio incaricato, sono uscite dalla tenuta del centro umbro.

Si sono quindi dirette sulla strada principale dalla quale è possibile anche raggiungere l’autostrada.
Anche la pattuglia dei carabinieri che sorveglia gli ingressi si è allontanata.

Draghi ha trascorso in Umbria la prima notte da presidente del Consiglio incaricato nella sua casa immersa in un bosco alle porte di Città della Pieve. L’ex presidente della Bce è arrivato in serata accompagnato dalla scorta. Ha probabilmente scelto la tranquillità del borgo umbro per trascorrere qualche ora in famiglia dopo avere ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’incarico di formare il nuovo Governo. In vista delle consultazioni con i partiti in programma da oggi a Roma. Nell’area dove si trova il casolare della famiglia Draghi nessun maxi dispiegamento di forze di polizia. La scorta ha sorvegliato ‘discretamente’ tutta l’area mentre una pattuglia dei carabinieri era all’ingresso di uno dei viali che conduce alla casa. In mattinata Draghi ha quindi lasciato Città della Pieve diretto probabilmente a Roma dove è atteso dalle consultazioni per la formazione del nuovo governo.

Mario Draghi accetta con riserva l’incarico di formare il nuovo governo che gli ha conferito il presidente della Repubblica Mattarella. ‘È un momento difficile. L’emergenza richiede risposte all’altezza. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti emerga unità’. Lotta al virus, vaccinazioni, rilancio dell’Italia sono le sfide indicate dal presidente incaricato, che ha visto i presidenti delle Camere e ha avuto poi un lungo incontro con Conte a Palazzo Chigi.

Draghi si sta preparando alle consultazioni con le forze politiche: dovrebbe cominciarle nel pomeriggio in uno studio di Montecitorio. Grande attenzione anche ai rapporti con le parti sociali che potrebbero essere incontrate da Draghi a margine delle consultazioni con i partiti.