“Abbiamo sperato fino all’ultimo che il presepe di plastica portato a Cagliari fosse realmente realizzato con residui di produzione e pagato due soldi. E invece no. L’installazione che i cagliaritani hanno potuto ‘ammirare’ in tutto il suo spreco di plastica e acqua è costata la bellezza di trentaseimila euro”. Lo afferma la consigliera comunale in quota Progressisti, Francesca Mulas, la quale riporta, in un post sui social, i costi del Presepe “scritti nero su bianco” sui documenti ottenuti dalla collega Francesca Ghirra.
“Il 10 dicembre scorso – scrive Mulas – il servizio Lavori pubblici ha approvato un ordine di servizio per ‘Fornitura e posa in opera di materiali finalizzati alla realizzazione di allestimenti temporanei da realizzarsi nelle piazze cittadine’, approvando un preventivo da 33.470 euro. Nel documento si legge che ‘la scelta del materiale più che una scelta di carattere estetico ed educativo riveste la questione etica della lotta alla cultura dello spreco e vuole invece incentivare la cultura del riuso‘”. La consigliera riporta, in dettaglio, i costi dell’iniziativa comunale per Natale: ” Fornitura e posa in opera di 47 mila bottigliette opportunamente riempite d’acqua, totale 11.750 (il 23 dicembre il nostro sindaco ci accusava di ‘parlare senza sapere’ e di fare polemiche inutili, aggiungendo che ‘le oltre 45 mila bottigliette d’acqua con cui è stata realizzata l’installazione sono residui di produzione di un’azienda già utilizzate in diverse precedenti occasioni), l’illuminazione 3500 euro, direzione artistica 2600 euro, allestimento, trasporto, sgombero 5350 euro, oneri per la sicurezza 4000 euro, pulizia e sistemazione dell’area 6270 euro. Aggiungiamo l’Iva e arriviamo a 36.817 euro”.