“Il Consiglio comunale di Sennori, in linea con la richiesta dell’Anci Sardegna, nel rispetto di con quanto deciso all’ultima assemblea dei sindaci della Sardegna riunita a Cagliari e in coerenza con un’analoga presa di posizione già assunta nel 2017 dall’assemblea municipale con cui il territorio del Comune di Sennori era stato dichiarato ‘denuclearizzato’, ha approvato oggi all’unanimità un Ordine del giorno con cui esprime cui la propria contrarietà all’arrivo e allo stoccaggio nell’Isola di scorie nucleari, come da ipotesi avanzata dalla Sogin, società incaricata della localizzazione, realizzazione ed esercizio del Deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi e del Parco tecnologico”, è quanto si legge nella nota stampa inviata dall’Amministrazione comunale.
Le ragioni di tale contrarietà, elencate nella delibera adottata dal Consiglio, richiamano:
· Il pronunciamento del popolo sardo rispetto a un referendum consultivo;
· le condizioni di svantaggio dovute all insularità, quali aggravamento dei costi, maggiori problematiche legate al trasporto via mare delle scorie, potenziali rischi per l’economia mediterranea in caso di incidente o attacco terroristico durante il trasporto;
· lo “stato di salute” dell’ambiente in Sardegna, già seconda regione italiana come estensione di aree inquinate o potenzialmente inquinate dopo il Piemonte, con un’incidenza sul territorio sardo di 3 SIN che occupano porzioni estese di territorio con indicatori epidemiologici preoccupati rispetto all’incidenza di determinate malattie;
· il relativo al gravame delle servitù militari: il 65% di servitù militari dello Stato italiano sono in Sardegna, 35.000 ettari di territorio occupato, oltre alle inibizioni che toccano anche l’ambiente marino, i 3 poligoni più grandi d’Europa sono in Sardegna.
Per questi motivi il Consiglio comunale di Sennori ha deliberato:
1. Di dichiarare denuclearizzato il proprio territorio e di imporvi l’assoluto divieto, allo stoccaggio e al transito di scorie nucleari.
2. Di affermare la totale contrarietà all’individuazione di qualsiasi territorio all’interno della Sardegna come sede di Deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico.
3. Di dare mandato al sindaco:
– per chiedere al presidente della Giunta e al Consiglio Regionale una forte presa di posizione contro qualsiasi tentativo di stoccaggio di scorie e l’installazione del Deposito nazionale;
– per tutte le azioni necessarie alla formulazione di osservazioni e proposte tecniche come previsto dall’art 27, comma 3, del D.Lgs 31/2010;
– per tutte le azioni istituzionali ed eventualmente amministrative e giudiziarie, utili a rappresentare questa deliberazione in qualunque sede, nonché per indire una consultazione della popolazione sulla tematica in argomento.