“Il Covid ha evidenziato la fragilità del sistema sanitario e il ruolo centrale della Medicina territoriale che necessita di essere riorganizzata. Mancano i medici, eppure gli abilitati alla professione ci sono, basta solamente inserirli nel mondo lavorativo valorizzandoli e tutelandoli”. A denunciarlo è Claudia Zuncheddu, portavoce della Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica, che sollecita l’assessore alla Sanità e il presidente della Giunta affinché venga predisposto “in tempi rapidi” il bando delle zone carenti di assistenza primaria, “garantendo la copertura degli oltre 100 posti vacanti di medicina di base”.
“Oggi la più grande risorsa da investire sono i Medici negli ospedali e nei territori . osserva – Il numero dei pazienti covid a domicilio è in crescita e i medici di base, pochi e sempre più soli, sono costretti ad auto-organizzarsi. Da qui la necessità che gli oltre 100 posti vacanti di medicina di base vengano coperti. All’elenco delle zone carenti, appena pubblicato dall’Ats per il 2018 e 2019, mancano quelle del 2020. Ma non basta l’elenco. Mancano i bandi per le assegnazioni. Nel pieno dell’emergenza sanitaria – incalza Zuncheddu – paradossalmente, crescono i ritardi di chi ha il potere decisionale”.
Secondo la Rete, in oltre “i dati forniti all’Istituto Superiore di Sanità per definire il colore e la relativa collocazione delle regioni non sono certi e spesso contrastano con i dati dei medici che operano nei territori sardi. C’è un eccesso di falsi negativi – si legge in una nota – Inoltre, dilaga il fenomeno dei casi sospetti che per paura della lentezza del sistema sanitario e dei costi del tampone, non si autodenunciano”.