Slittano i termini di attuazione della riforma della Sanità che ripristina le otto vecchie Asl. La costituzione dell’Ares (Azienda regionale della Salute) e delle Aziende sanitarie locali è posticipata di un anno: dall’1 gennaio 2021 all’1 gennaio 2022. Lo stesso vale per l’istituzione del capitolo di spesa per garantire lo svolgimento di ufficio liquidazione all’Ares per i debiti in capo all’Ats. E’ tutto previsto nel disegno di legge della Giunta approvato stasera in Consiglio regionale: 33 voti a favore, 21 contrari. Alla base dello slittamento c’è l’emergenza coronavirus.

Si tratta, ha detto l’assessore della Sanità Mario Nieddu, “di uno slittamento di tutti i termini della riforma necessari a darne piena attuazione in sicurezza in un momento particolare come quello della pandemia”. Quello che trasla, ha aggiunto, è tutto l’impianto della riforma, compresi gli scorpori degli ospedali che saranno fatti in una fase successiva, in un momento in cui grazie alla campagna di screening e alla vaccinazione potremo attuare la riforma in sicurezza”.

“L’opportunità di far slittare i termini è evidenziata dalla diffusione del Covid-19 e dalla necessità di aggiornare continuamente le azioni finalizzate al governo dell’emergenza – è scritto nella relazione della Giunta – in questo modo, inoltre, può essere garantita una continuità gestionale dello stato d’emergenza e una centralizzazione della responsabilità decisionale che potrebbero essere compromesse dall’insediamento di nuove figure direzionali”. Subito dopo l’Aula ha anche approvato l’autorizzazione all’esercizio provvisorio di bilancio per i primi due mesi del 2021.