“Ci sono malattie gravi di cui si omette l’esistenza. Sono quelle correlate all’inquinamento ambientale. Eppure l’Elettrosensibilità, la Sensibilità Chimica Multipla, la Fibromialgia e l’Encefalomielite Mialgica sono patologie invalidanti che colpiscono un numero sempre più elevato di persone con l’accrescere dell’inquinamento ambientale chimico ed elettromagnetico”. Questa la tesi di Claudia Zuncheddu, medico Isde e portavoce della Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica e Alleanza Stop 5G – Sardegna.
Secondo Zuncheddu “l’incidenza in Sardegna è elevata tanto che in Consiglio Regionale, proposte di Legge e di dibattito su questi temi esistono, ma da anni sono cadute nell’oblio. I malati sono costretti a vivere isolati e lontani dalle fonti inquinanti. Mentre cresce la casistica, si riducono sempre più gli spazi compatibili dove poter sopravvivere. Il problema è sanitario e sociale, ma nonostante la gravità, i malati sono ignorati e privati di tutela sanitaria e giuridica. La Questione è Politica. Si tratta di malattie correlate con le attività inquinanti industriali e militari promosse da politiche economiche che privilegiano il profitto di pochi alla salute di tanti. L’inquinamento dei nostri habitat è tale da necessitare di interventi di bonifica e di sistemi schermanti dai campi elettromagnetici, ma al di là dei costi esorbitanti per lo scempio ambientale, nei sistemi neoliberisti, chi ha in mano il potere decisionale sulla vita e sulla salute, cerca nel disconoscimento di queste malattie la soluzione del problema. Ma così non è”.
“Finché la Politica continuerà a barattare la Salute con il Profitto – continua Zuncheddu – non ci sarà futuro per nessuno a partire dagli elettrosensibili, da chi soffre di Sensibilità Chimica Multipla, di Fibromialgia, di Encefalomielite mialgica, per non parlare del dramma delle patologie più note e dell’elevata mortalità a cui ci siamo assuefatti. A proposito dell’inquinamento elettromagnetico, oggi la scelta più irresponsabile per la salute è la sperimentazione tecnologica 5G. Un’innovazione di cui poco si conosce e che potrebbe stravolgere i diritti inalienabili, condizionare la nostra esistenza senza possibilità di fuga, cambiare i ritmi e la qualità della nostra vita, senza essere stati neppure consultati. Un’operazione per la quale è legittimo ribadire che in primis, è dovere dei governi locali sollecitare il rispetto del Principio di Precauzione, in attesa di certezze scientifiche”.
“La pandemia Sars-Covi2 in corso – conclude la nota – se è vero che oggi devia l’attenzione dai grandi temi come quello del 5G, è anche vero che è la cartina di tornasole su quanto le regioni a forte inquinamento ambientale siano state colpite in maggior misura”.