Sostituzione di persona e diffamazione. Con queste accuse i Carabinieri di Arbus (Su) hanno denunciato un 30enne del paese che ha messo in atto un’assurda macchinazione.

I fatti. Qualche giorno fa una 26enne si è presentata in caserma riferendo che qualcuno le aveva rubato l’identità su Whatsapp per poi utilizzarla per tentare approcci “lesbo” con una 30enne, che lei neppure conosceva. La ragazza ha riferito di aver chiamato la per dirle di non essere interessata a tale rapporto e di non proseguire con il tentativo di ulteriori abboccamenti. Allibita e scioccata la donna ha deciso di presentarsi ai Carabinieri affinché ricostruissero l’accaduto, andando ad individuare e rintracciare l’autrice di tale macchinazione, senz’altro denigratoria nei suoi confronti e gravemente offensiva.

Senza andare a giudicare i gusti di nessuno, quelli non erano i suoi, e chi le aveva giocato questo tiro mancino meritava di essere querelato. In effetti la foto che compariva sul profilo Whatsapp dal quale erano partiti approcci e richieste di appuntamento era la sua, pescata chissà dove, ma l’utenza telefonica non era a lei riferibile. Non è stato certo difficile per i militari dell’Arma andare a verificare chi avesse in uso quell’utenza, che poi corrispondeva al nominativo dell’intestatario di quel numero. Si trattava di un ex compagno di scuola della 30enne, sposato e padre di una figlia, che chissà che idee si era fatto e che cosa voleva ottenere con quel sotterfugio. Non aveva forse avuto il coraggio di dichiararsi ad una ragazza di cui era stato innamorato, ma spacciarsi per una donna non si comprende a cosa potesse servire. Di sicuro un risultato lo ha ottenuto, quello di essere denunciato per sostituzione di persona e diffamazione.