Dopo aver pubblicato, ieri sera, la mail con tanto di timbro dell’Ufficio di Gabinetto della presidenza regionale inviata da Stefano Vella, uno dei componenti del Cts sardo, oggi l’infettivolo sentito da un quotidiano nazionale chiarisce: “Non era il parere del Cts, era riduzione del danno”.
Nel testo della missiva si dice: “Caro Marcello, ho sentito per il momento solo Giovanni Sotgiu (professore dell’Università di Sassari e componente del Cts, ndr), ma lui e me va bene. Perché son solo all’aperto, ed è inevitabile e necessario che riaprano. Oltre ai controlli delle forze dell’ordine, che andranno rinforzati. Un caro saluto”, ma oggi Vella chiarisce: “Guardi, non posso parlare molto perché c’è un’indagine in corso, però una cosa la voglio dire: quella mail non è, né può essere considerata, un parere del Cts. Nè tantomeno un parere positivo all’idea di tenere aperte le discoteche in estate, verso cui, come Comitato, ci siamo sempre ufficialmente opposti, ritenendola pericolosa e sbagliata, visto il grande afflusso di turisti sull’isola. Io parlavo solo a titolo personale”.
Vella prima di chiudere la conversazione con il giornalista però precisa: “Nella mail scrivo che avevo parlato col professor Sotgiu, ma in realtà lui non era riuscito neanche a leggere la bozza dell’ordinanza. Però alcune delle indicazioni inserite per ridurre il danno erano tratte da sue precedenti osservazioni”.