Anestesisti, rianimatori e infermieri della Struttura complessa Anestesia e Rianimazione del Brotzu di Cagliari sul piede di guerra per l’istituzione di una Rianimazione covid al terzo piano dell’ospedale. Nei giorni scorsi hanno inviato una lettera, firmata da 50 dipendenti, indirizzata tra gli altri al direttore della Struttura complessa, al commissario straordinario e al direttore del Brotzu, in cui chiedono spiegazioni su quanto sta accadendo.

“Alla data odierna (lunedì, ndr) l’Anestesia e Rianimazione dell’ospedale San Michele ha in carico la gestione di 5 pazienti affetti da covid-19, di cui due intubati e tre in ventilazione non invasiva – si legge nella lettera -. I 5 pazienti sono stati ricoverati presso una stanza dell’osservazione breve intensiva del Pronto Soccorso dell’ospedale San Michele da domenica 1, giorno della presa in carico del primo paziente intubato, a domenica 8, data in cui i pazienti sarebbero stati trasferiti presso il Blocco Operatorio 3° piano che parrebbe nel frattempo essere stato convertito in Rianimazione covid-19. Il ricovero di pazienti con infezione da Sars-cov2 presso l’ospedale San Michele era stato ipotizzato solo in caso di concomitanza di altra patologia pertinente a discipline esclusive del nosocomio, e non per il trattamento primario della malattia respiratoria covid-19”.

Anestesisti rianimatori e infermieri si dicono preoccupati. “Vogliamo denunciare il nostro disagio di fronte a questa situazione ma anche il pericolo per la popolazione dal momento che il San Michele dovrebbe resistere come ultimo baluardo a salvaguardia della salute di tutti i sardi”, per questa ragione, chiedono, tra le altre cose, “che si provveda all’immediato trasferimento dei pazienti covid-19 presso le strutture”. La lettera è stata resa nota oggi dai sindacati Nursing Up e Uil. “Condividiamo il contenuto della lettera – spiegano Diego Murracino e Marino Vargiu del Nursing Up e Fabio Sanna e Antonina Usala della Uil – chiediamo all’Assessorato alla Sanità di disporre tempestivamente il trasferimento dei pazienti attualmente ricoverati presso il blocco operatorio del terzo piano del San Michele per garantire ai pazienti cure adeguate nei centri di terapia intensiva dedicati esclusivamente ai pazienti covid”.