“Quello rilasciato dal Comitato tecnico scientifico sardo in data 6 agosto non è un parere riferito all’ordinanza dell’11 agosto sulla riapertura delle discoteche, ma ad una bozza di linee guida regionali per il settore delle discoteche, peraltro mai adottate”. Sono le parole del capogruppo del Psd’Az (il partito del presidente Solinas) in Consiglio regionale, Franco Mula, a seguito delle precisazioni in tal senso dell’Ufficio stampa della Regione.
Per il consigliere “è durata poche ore la bufala”. Ora, dice, “non posso che commiserare i colleghi dell’opposizione, che già iniziavano a cantare vittoria”. Si riferisce in particolare a Massimo Zedda che “l’11 agosto, nell’aula del Consiglio regionale, chiedeva a gran voce la riapertura dei locali da ballo. Mula riporta “testualmente” le parole di Zedda: “I locali non possono più aprire. Dovete intervenire altrimenti saranno guai seri per i gestori…cosa accadrà alle aziende? C’è chi ha investito risorse e ora si troverà nell’impossibilità di operare. Sorgeranno feste non autorizzate in luoghi non sicuri”. Il capogruppo ricorda anche che “il dpcm del 7 agosto, lasciò alle regioni la facoltà di aprire i locali in base all’andamento della curva epidemiologica. L’ordinanza n.38 fu assunta in condizioni di curva epidemiologica prossima allo zero, ebbe il parere favorevole del Cts e rimase in vigore dal 12 al 16 agosto”.
Invece, puntualizza, “ben più lungo fu il tempo di riapertura concesso dalle Regioni ‘rosse’ alle discoteche: Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania. A nessuna di queste viene richiesto un parere scientifico”. In conclusione, “farebbe bene Zedda a trarne insegnamento. E a imparare che le bugie hanno le gambe corte”.