Emiliano Deiana, Anci Sardegna

“E’ del tutto fuori luogo il tentativo di estendere gli orari di apertura ad alcune categorie quando appare inevitabile la serrata totale o semitotale, cioè misure simili a quelle di marzo”. A lamentarsi contro una possibile ordinanza più permissiva per bar e ristoranti, da parte del Governatore Solinas, è il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana.

“Mi basta sentire i sindaci – spiega – che annunciano nuovi casi, nuovi positivi e un’attesa incidentalmente elevata di tamponi per capire che il virus è presente, in maniera drammaticamente forte, in tutta la Sardegna. E qui la tendenza è accentuata in maniera formidabile dall’affanno con cui stanno lavorando gli uffici igiene delle Asl. Pochissimo personale. Turni massacranti. Continua relazione telefonica con un’utenza spaventatissima”.

Inoltre, scrive ancora Deiana, “i sindaci non ricevono quasi più comunicazioni allineate coi tempi di effettuazione dei tamponi. Apprendono di nuovi positivi dalla buona volontà dei soggetti venuti a contatto col Covid-19. In otto mesi non si è riusciti a fare una ‘Piattaforma informatica’ dove le ASL inseriscono i nominativi dei positivi, dei soggetti in attesa di tampone e dei contatti stretti e i sindaci – autorità sanitaria locale, per la legge – possono vederli e fare ciò che è di loro competenza”.

Secondo il numero uno dell’Anci regionale, “invece di promettere ‘allargamenti di orario’ a categorie economiche già fiaccate dall’emergenza conviene predisporre azioni di sostegno reale alle stesse”. Per esempio, con riferimento al dl Ristori, “la Regione Sardegna pensa di rafforzarlo senza inventarsi cose balzane per spirito di competizione? Lo dico con tutta la franchezza del caso: conviene portarsi avanti col lavoro. Perché i numeri sono gravi e il sistema sanitario stressato da quei numeri rischia di esplodere in maniera disastrosa”.