Sono 38 gli allevatori per i quali la Procura della Repubblica di Oristano si appresta a chiedere il rinvio a giudizio a seguito delle manifestazioni di protesta contro il prezzo del latte avvenute ad Abbasanta l’8 febbraio dello scorso anno. Il procuratore Domenico Basso e la sostituta Silvia Mascia hanno chiuso le indagini preliminari e notificato ai pastori finiti nel registro degli indagati l’avviso di conclusione.
I reati contestati, a vario titolo, vanno dalla violenza privata aggravata al danneggiamento, dal sequestro di persona al blocco del traffico, deturpamento e imbrattamento di cose, interruzione di pubblico servizio. L’inchiesta era nata dopo le proteste avvenute ad Abbasanta nel 2019 durante la mobilitazione dei pastori per ottenere un prezzo congruo del latte, culminate con blocchi stradali e con cisterne bloccate e svuotate del carico destinato ai caseifici. Numerosi indagati sono difesi dall’avvocata Cristina Puddu, che ha ottenuto dalla Procura di ricevere gli atti del procedimento tradotti in lingua sarda, come previsto da una deliberazione del Consiglio provinciale di Oristano e da una sentenza della quarta sezione penale della Cassazione.
Ora tutti i difensori dei 38 allevatori avranno a disposizione il fascicolo per poter presentare memorie e richiedere l’interrogatorio dei propri assistiti prima dell’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.