Un legame forte e sincero nei confronti della Sardegna si nota anche quando, pur riconoscendo di aver commesso un errore, si cerca in ogni modo di porvi rimedio. E così successo a una signora, di nome Elena, nata in Toscana che, dopo diversi anni, ha deciso di restituire la sabbia che rubò da bambina in qualche spiaggia dell’Isola.

Il pacco, pervenuto agli autori della pagina Facebook “Sardegna rubata e depredata” e contenente 15 chili di sabbia, era accompagnato da una lettera.

“Buongiorno, mi chiamo Elena e non sono sarda, per me la Sardegna non è solo il luogo dove ho trascorso le vacanze felici, nella vostra magica terra sono custoditi i ricordi più belli della mia infanzia. Amo la vostra Isola come se fosse la mia. Fortunatamente ho vissuto la Sardegna senza ancora il turismo di massa. A cavallo tra gli anni 80 e 90 ero una bambina. Ricordo Piscinas e Scivu straordinarie e ancestrali, sconosciute e deserte anche il giorno di ferragosto. Ricordo Is Arutas e il suo incanto, respiravo profondamente per sentire quel profumo di erbe selvatiche intriso di salsedine che se chiudo gli occhi riesco a sentire anche adesso, ricordo le corse in quella spiaggia deserta e la gioia nel rotolarmi in quella distesa di perle di quarzo”.

“Recentemente – prosegue la lettera – svuotando la cantina di famiglia ho trovato delle vecchie casse con i miei giochi del mare, frugando tra quei ricordi ho avuto un colpo al cuore. Bottiglie ormai sbiadite con dentro la sabbia portata via da una bambina forse per ricordo o forse per non staccarsi troppo da quel luogo del cuore. Una cosa mi è stata chiara sin da subit, questa sabbia deve tornare al suo posto a qualsiasi costo. Assieme alla mia bambina di 5 anni abbiamo accarezzato e annusato quel pezzo di Sardegna e facendo attenzione a non disperdere neanche un granello la abbiamo impacchettata con una solenne promessa, ci rivedremo presto. La affidiamo a voi perché siamo sicure che tornerà al suo posto”.

“È un’altra goccia insignificante in mezzo al mare” commenta la pagina Facebook di Sardegna rubata e depredata “ma è l’ennesimo segnale incoraggiante”.

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