I pubblici ministeri Enrico Lussi e Gaetano Porcu hanno depositato il ricorso contro la sentenza che ha condannato a due anni di reclusione l’ex presidente del Cagliari calcio Massimo Cellino per violazioni paesaggistiche, ma l’ha assolto dall’accusa più pesante di peculato a conclusione del processo per le presunte irregolarità nei lavori di costruzione dello stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena. La Procura ha contestato l’assoluzione dal peculato nei confronti di tutti gli altri imputati, tra i quali l’ex sindaco di Quartu, Mauro Contini.
Ci sarà dunque un processo di secondo grado sui presunti abusi legati alla realizzazione dello stadio. I pm avevano chiesto 4 anni e mezzo di carcere per Cellino, cinque per Contini, quattro anni e tre mesi per l’allora assessore ai Lavori pubblici, Stefano Lilliu, ma la seconda sezione penale presieduta dal giudice Giorgio Altieri ha fatto cadere la parte principale dell’impianto accusatorio che riguardava i peculati.
A processo erano finiti in sette. I giudici di primo grado hanno stabilito che il peculato non c’è perché la strada di collegamento all’impianto sportivo, la cabina elettrica e la recinzione – costati alle casse pubbliche 360mila euro – erano opere che sarebbero comunque rimaste di proprietà del Comune di Quartu, esattamente come il complesso sportivo di Is Arenas che sarebbe tornato al Comune al termine della convenzione con il Cagliari calcio. Depositati i ricorsi in appello anche da parte delle difese di Cellino contro la condanna a due anni per violazioni paesaggistiche.