C’è grande agitazione nel mondo scolastico sulla ripresa della attività didattica: presidi e docenti sardi sono sul piede di guerra a causa dello screening sanitario degli insegnanti e il piano trasporti anti Covid ancora da elaborare. Sul primo punto cresce la rabbia dei prof che non riescono a sottoporsi ai test sierologici per la rivolta dei medici di base e per la mancata predisposizione di un piano alternativo.
L’Ats ha messo a punto delle e-mail dedicate per ciascuna Asl a cui i docenti possono rivolgersi chiedendo l’appuntamento per l’effettuazione dello screening in caso di indisponibilità del proprio medico. L’esame verrà eseguito negli ambulatori di Igiene pubblica. Ma non basta. Emblematica l lettera di un insegnante di diritto del Pertini, Roberto Copparoni, presidente dell’associazione Amici di Sardegna, inviata anche alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
“Da giorni – spiega – stiamo cercando di sottoporci al test Covid ma non riusciamo a farlo perché c’è confusione e mancano dei riferimenti certi”. Di qui la proposta: fare effettuare lo screening dal medico direttamente a scuola. Dai test ai trasporti. L’associazione presidi è molto preoccupata per i collegamenti casa-scuola. E anche gli studenti cominciano a manifestare i loro dubbi. La circolare emanata dal preside del liceo classico Siotto Aldo Pillittu è abbastanza chiara. Oggetto: sospensione delle attività di recupero in esecuzione dei piani di apprendimento individualizzati. “Considerato che sono in corso lavori di riattamento dei locali scolastici per predisporre l’inizio delle lezioni dal 22 settembre prossimo – si legge nel documento – riguardanti interventi sulle murature edislocazione degli arredi, e che non si hanno comunicazioni in merito alle garanzie del servizio di trasporto pubblico, anche allo scopo di tutelare la salute di alunne e alunni e docenti le attività di recupero sono rinviate a data da destinarsi”.
Il Siotto non è da solo: anche altre scuole non hanno dato il via ai corsi di recupero. Soprattutto quelle con un’alta percentuale di pendolari. Il tema trasporti è stato sottoposto più volte all’attenzione del tavolo regionale della scuola. Ma ancora non c’è un piano di intervento preciso: si aspetta che il Governo traduca in direttive l’accordo trovato con le Regioni sui coefficienti di riempimento dei mezzi pubblici.
A Quartu sos delle presidi, così impossibile aprire
Grido d’allarme di cinque dirigenti scolastiche di Quartu: “Le scuole non sono pronte per il ritorno in classe dei bambini e dei ragazzini”. Impossibile riaprire, spiegano, senza interventi di manutenzione. Un sos rivolto al Comune e all’Ufficio scolastico regionale. “Gli edifici scolastici e le aree cortilizie – si legge nella lettera – si presentano nelle condizioni in cui versavano prima del blocco delle attività didattiche. In qualche caso, le condizioni sono addirittura peggiorate. Alcuni plessi, infatti, sono interessati da lavori di ristrutturazione, finanziati dal progetto Iscol@, programmati da tempo, ma che sono stati appena avviati e ciò ne precluderà l’utilizzo”.
Non solo. “Si sottolinea, inoltre, che molte sedi verranno utilizzate per le consultazioni elettorali, senza che, ad oggi, siano state ancora individuate in via ufficiale e siano stati comunicati i tempi necessari per la sanificazione e la loro riconsegna”. Le scuole, chiariscono le presidi, hanno fatto la loro parte. “Fin dal mese di giugno – spiegano – le istituzioni scolastiche hanno lavorato ininterrottamente per garantire un rientro in sicurezza degli alunni delle scuole cittadine: sono stati previsti protocolli di sicurezza in riferimento agli orari, spazi, ingressi, uscite, uso delle aree cortilizie e quanto necessario per assicurare i distanziamenti, evitare gli assembramenti, garantire la pulizia e igiene nel rispetto delle regole introdotte dalla normativa vigente per contrastare la diffusione del Covid 19. Tutti questi sforzi rischiano di risultare vani laddove gli interventi di manutenzione richiesti e indispensabili non venissero attuati”. “Si chiede, pertanto, che quanto necessario, e più volte sollecitato, venga realizzato con urgenza, altrimenti sarà impossibile aprire le scuole entro la data prevista dal calendario regionale”.