“Sardine in salamoia ai tempi del Covid”. Così un cittadino ha definito gli assembramenti a La Pelosa, la famosa spiaggia di Stintino, inviandoci un video a riprova di quanto sostenuto.

“I 5 metri di distanziamento fra gli ombrelloni si assottigliano a 5 piedi – denuncia il cittadino –, l’inglesizzazione dilagante ha colpito anche il sistema di misura. Il piacevole vento si confonde col respiro dei vicini, il tutto a un costo di 3,50€/persona più 2,50€/ora per il parcheggio dell’auto, che ci tutelano dalla possibilità di cenare con un bel fritto misto, ma probabilmente non sono sufficienti per proteggerci dal rischio contagio”.

“Stupiti, abbiamo chiesto delucidazione ai malcapitati barracelli, degni di menzione per il buon servizio, che consiste nel verificare che tutti i presenti in spiaggia indossino il braccialetto che sancisce l’acquisto del ticket: ci riferiscono che ogni giorno vengono venduti 1500 biglietti. In una situazione normale credo sia comprensibile garantire, sotto pagamento, l’accesso a questo numero di persone, attualmente le misure di sicurezza non sono assolutamente garantite da così tanti accessi”.

Eppure al sindaco non convincono le fotografie scattate dai bagnanti. “Quelle scattate dal basso ingannano e si sa – dice il primo cittadino Diana – schiacciano la prospettiva e mostrano gli ombrelloni vicini tra loro. Le fotografie prese dall’alto con il nostro drone, invece, mostrano una situazione differente: una spiaggia ridotta nelle dimensioni ma ombrelloni distanziati”.

Abbiamo quindi chiesto le immagini effettuate dal drone. Diverse le mail inviate a ufficio stampa e comune di Stintino, nonché diverse telefonate al sindaco.

In data 28 agosto l’ufficio stampa ha inviato tre foto:

Dalle immagini però non è possibile stabilire la distanza sociale tra gli ombrelloni a un’altezza del genere, come invece il sindaco a sostenuto di poter affermare visionandole.