L’Associazione Chilenos de Sardigna propone insieme a Chile Despertò, Diaspore in Sardegna e CO.CO.I.S. (Coordinamento della Cooperazione Internazionale della Sardegna) due appuntamenti, uno a Sassari il 29 agosto dalle 16 alle 20 e l’altro a Cagliari il 30 agosto dalle 10 alle 15 dal titolo Plaza de la Dignidad, Chile che mostra alcune delle foto più emblematiche della marcia avvenuta nella capitale cilena.
Plaza de la Dignidad è una piazza di Santiago de Chile, capitale del Paese latinoamericano. E’ una piazza ampia, aperta, trafficata. Era un venerdì, il 25 Ottobre 2019, quando più di un milione di persone attraversarono le strade della città, per raggiungere questa piazza, chiamata allora ancora Piazza Italia. “La marcha mas grande de Chile”, la chiamarono subito i movimenti. Cambiandone il nome, che da allora è diventata una piazza degna e resistente. Da quel giorno, in Cile, tutti i giorni, tutte le città sono scosse da cortei, presidi, assemblee. Plaza De La Dignidad è una storia per immagini, che vuole restituire la potenza di alcune giornate di protesta, raccontando quello che sta accadendo da mesi in questo Paese. Scattate nei mesi di Gennaio e Febbraio 2020, queste fotografie narrano avvenimenti nelle città di Valparaiso, Santiago, Talca e Antofagasta, uno spaccato di intrecci di vite che formano comunità di solidarietà tra le varie associazioni, collettivi e gli artisti ed ancora il popolo Mapuche.
Le fotografie hanno un ruolo fondamentale nei processi evolutivi di ogni Paese. Rappresentano quel qualcosa di tangibile, reale nei cambiamenti. E possono spingere interesse, dibattito, pensieri. Riescono a veicolare spesso messaggi di una forza dirompente, a spaccare le tenebre della disinformazione. Ogni foto, ogni immagine rappresenta la bellezza di chi, di fronte alle ingiustizie, non china la testa. Di chi sceglie di posizionarsi e di provare, assieme, a cambiare le carte sul tavolo. E’ importante raccontare questa storia, iniziata appunto nell’Ottobre 2019 dopo l’approvazione di una legge che aumentava il prezzo del biglietto della metropolitana della capitale Santiago, già molto caro se confrontato con lo stipendio medio dei lavoratori cileni, avevano messo in moto un processo di sollevazioni popolari da Nord a Sud.