Partono anche in Sardegna i tamponi rapidi negli aeroporti per chi arriva dai Paesi a rischio. Il primo ad attrezzarsi è stato lo scalo di Cagliari Elmas: questa mattina sono stati allestiti nell’aerostazione i box dove il personale dell’Ats effettuerà i test ai passeggeri sbarcati. Primo banco di prova questo pomeriggio con l’arrivo alle 15.45 del volo proveniente da Madrid.
A Olbia, all’aeroporto Costa Smeralda, le postazioni verranno montate domani, nei prossimi giorni toccherà allo scalo internazionale di Alghero. Nessuna indicazione invece è ancora arrivata all’Autorità del mare di Sardegna per estendere i tamponi anche nei porti dell’Isola. Il primo a partire sarà comunque quello di Porto Torres, attivo nei collegamenti con Barcellona.
Spagna e Malta sono dunque i Paesi sorvegliati speciali per i sardi che hanno scelto di trascorrere le vacanze all’estero: Croazia e Grecia infatti, inseriti nell’ultimo dpcm del governo con l’obbligo di tampone al rientro in Italia, non sono collegati direttamente con la Sardegna né con voli né con navi.
I campioni saranno processati nei laboratori dell’Aou di Cagliari e Sassari e dell’ospedale SS.Trinità, i risultati arriveranno entro 24 ore. In caso di positività, i viaggiatori saranno presi in carico dai servizi di igiene competenti per territorio, monitorati e sottoposti al periodo di isolamento. Saranno poi attivate tutte le procedure sugli eventuali contatti del paziente risultato positivo.
“L’installazione delle prime due aree di controllo aeroportuali rappresenta un’importante forma di tutela a vantaggio della salute pubblica – afferma il commissario straordinario dell’Ats iorgio Steri – Il nostro compito è quello di individuare, circoscrivere e contenere. Grazie al lavoro svolto nei mesi scorsi, siamo riusciti in Sardegna ad isolare tutti i focolai, ora non possiamo abbassare la guardia, ma dobbiamo vigilare sugli arrivi dai Paesi a rischio, cercando di identificare subito eventuali passeggeri positivi anche asintomatici”. Nel rispetto della normativa, i passeggeri possono anche effettuare il tampone nel paese di provenienza nelle 72 ore precedenti all’atterraggio per certificare la loro negatività al virus o essere presi in carico dall’Ats Sardegna entro le 48 ore successive al loro arrivo nell’Isola. In quest’ultimo caso, dopo aver contattato i servizi sanitari, i viaggiatori dovranno attendere l’esito del tampone nel rispetto delle regole sulla quarantena preventiva e volontaria.
“In questo momento si è abbassata l’età del contagio, ma la malattia e i casi gravi sono sempre dietro l’angolo – avverte Steri – La raccomandazione è sempre quella di usare la mascherina, lavarsi la mani spesso e mantenere il distanziamento sociale per quanto possibile: con l’adozione di queste tre semplici regole le possibilità di ammalarsi sono veramente remote”.