Terza giornata di lavori in Aula sulla riforma che ripristina in Sardegna le otto vecchie Asl. L’esame del testo è iniziato ieri e prosegue a rilento: il Consiglio regionale ha approvato solo il primo dei quarantanove articoli del testo.
Stamattina è invece passato all’unanimità un emendamento dei Progressisti per inserire tra i principi e gli obiettivi della legge la necessità di abbattere le liste d’attesa. “Garantire la progressiva riduzione dei tempi d’attesa dell’accesso alle prestazioni sanitarie al fine di raggiungere la tempestività dei servizi erogati dal sistema sanitario regionale”, è la versione finale votata dall’Aula. E’ l’unico punto di convergenza tra gli schieramenti da quando il testo è approdato tra i banchi del Consiglio. Complessivamente sono circa 900 le proposte di modifica dei consiglieri, 830 solo dell’opposizione.
Delle settanta della maggioranza, la maggior parte è portata dai gruppi di Udc Cambiamo e dei Riformatori. Il partito di Giorgio Oppi ne ha firmato 35, i Riformatori 25, 7 gli emendamenti della Giunta. Udc e Riformatori sono anche protagonisti di una battaglia tutta interna al centrodestra su una serie di temi trattati dagli emendamenti stessi. Su tutti il nodo dello scorporo del Microcitemico e dell’Oncologico dal Brotzu di Cagliari con incorporazione nella Asl 8 e la telemedicina.