Nell’attesa di continuare a scoprire l’immenso patrimonio artistico e architettonico della Sardegna partecipando all’edizione straordinaria 2020 di Monumenti Aperti – rinviata in autunno a causa dell’emergenza sanitaria – in queste settimane estive, visitare monumenti e località di interesse culturale, può essere un’ottima alternativa al consueto giro per le bellissime spiagge e cale della Sardegna.
Da nord a sud dell’isola non mancano magnifiche espressioni d’arte e architettura, tanto che per conoscerle tutte non basta certo qualche giorno, ci vorrebbe una vita intera. Cosa fare, però, se si hanno a disposizione pochi giorni di vacanza o si desidera trascorrere un weekend all’insegna della cultura?
Scegliere una meta non è facile, ma ecco qualche suggerimento sui luoghi da visitare che non possono mancare nel vostro programma di viaggio.
Cagliari, il quartiere Castello e la Cattedrale
Una passeggiata nel centro storico di Cagliari, tra le vie del quartiere di Castello, è un toccasana per anima e cuore. Si rimane incantati dalla bellezza degli edifici e dai panorami che si possono scorgere da lassù.
Appare maestoso il Bastione di Saint Remy, il monumento in calcare bianco e giallo che domina sull’intera città e si staglia tra le centrali Via Manno e Via Garibaldi con la sua passeggiata coperta e l’ampia terrazza Umberto I, costruite tra fine ‘800 e inizio ‘900 sulla cinta muraria di epoca medievale.
E affascina la vista della Cattedrale di Cagliari, simbolo del quartiere e della città. Eretta in stile gotico, la Chiesa ha subito tanti restauri quante sono le fasi storiche che hanno interessato la città capoluogo di regione.
La Cattedrale di Santa Maria ha una pianta a croce latina e al suo interno conserva opere di grande valore come la lampada d’argento di Giovanni Mameli, uno dei primi esempi di arte barocca locale, la scultura lignea dorata della Madonna col Bambino e il Trittico di Clemente VII attribuito ad una bottega fiamminga operante nel XV secolo.
San Sperate, il “Paese Museo”
La presenza di centinaia di murales che decorano le strade del paese, fa sì che San Sperate possa vantare l’appellativo di “museo a cielo aperto“.
I murales donano colore e carattere al centro abitato, raccontano storie, sono espressione della creatività e del talento di artisti locali, italiani e stranieri.
Ma a San Sperate vi è un altro tesoro artistico di grande fascino, il Giardino Sonoro in cui sono esposte le “pietre sonore”, sculture create da Pinuccio Sciola e ispirate all’arte megalitica.
Un luogo in cui arte e natura si fondono per dare vita ad un’esperienza suggestiva, durante la quale è possibile ascoltare il suono prodotto dalle pietre in basalto e calcare e lasciarsi trasportare da un’atmosfera mistica e ancestrale.
Il Castello di Serravalle a Bosa
È pittoresco, colorato, caratteristico, e già solo per queste qualità il borgo medioevale di Bosa merita di essere scoperto con un soggiorno di qualche giorno.
C’è però un motivo in più per fare tappa nel paese. Parliamo infatti del Castello di Serravalle o dei Malaspina che domina Bosa dall’alto e perciò offre un meraviglioso panorama.
Raggiungibile a piedi, il castello risale al XII secolo e venne costruito in cima al colle di Serravalle per volere dei Malaspina dello Spino Secco, nobile famiglia toscana.
Al monumento sono legate delle curiose leggende e nonostante le modifiche a cui è stato sottoposto nel corso degli anni, si conserva ancora in buone condizioni. Dentro le mura del castello si trova inoltre la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos, dove si possono ammirare una serie di affreschi spagnoli del 1370.
La chiesa della Santissima Trinità di Saccargia
Si tratta sicuramente della chiesa romanico-pisana più famosa della Sardegna. La chiesa della Santissima Trinità di Saccargia sorge sulla piana di Saccargia, nel territorio di Codrongianos, ed è databile intorno ai primi decenni del XII secolo.
Il suo nome deriva dal termine latino Sacraria, a dimostrazione del fatto che è stata costruita su un terreno che ospitava culti religiosi ben prima della sua edificazione.
La particolarità di questo edificio sacro sta nel suo colore bianco-nero, dato dai conci di calcare e basalto, e nel suo aspetto austero. Al suo interno ospita un ciclo di affreschi che ad oggi costituisce l’unico esempio di pittura murale romanica presente in Sardegna.
Iglesias e il suo patrimonio di archeologia industriale
Un’opera architettonica sospesa tra cielo e mare, è così che appare il sito minerario di Porto Flavia.
Progettato dall’ingegnere veneziano Cesare Vecelli che al suo lavoro diede il nome della sua primogenita, Porto Flavia è composto da due gallerie sovrapposte che terminano a picco sul mare.
Da non perdere anche un altro vero e proprio monumento di archeologia industriale dell’Iglesiente come quello della vecchia miniera di Nebida, della quale oggi rimangono l’imponente laveria sul mare, il villaggio minerario e la palazzina degli uffici tecnici e amministrativi.
Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio.
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