In piena campagna antincendi il Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna rilancia la vertenza su organici e stipendi proclamando uno sciopero generale per venerdì 7 agosto.
I sindacati Cgil, Sadirs Saf, Siad e Uil chiedono un concorso per nuovi agenti, considerato che l’età media è di 58 anni, ma anche riconoscimenti economici adeguati. Alla base, spiega all’ANSA il segretario di Sadirs Gianni Deligia, “c’è un problema di risorse che si è aggravato con l’emergenza coronavirus”. Il piano assunzionale per il 2020 prevedeva infatti 28 milioni di euro con la possibilità di bandire 250 posti solo all’interno dei Forestali. La pandemia ha cambiato tutto. Gran parte del budget è stato destinato al ddl salva imprese da 190 milioni, e in cassa sono rimasti poco più di due milioni. Quindi, incalza Deligia, “chiediamo il ripristino delle risorse per ampliare l’organico”.
“Senza impegni precisi della Regione su questo fronte – avverte Renato Mura della Cgil – lo sciopero verrà confermato: non possiamo continuare a mandare sul campo 67enni a spegnere incendi”. “Ormai – denuncia Emilio Carta della Uil – il personale nelle stazioni decentrate non riesce più ad assicurare l’efficienza dei servizi richiesti”.
La vertenza, ricorda il sindacalista, “ci ha portato ad indire lo stato di agitazione già dall’11 luglio scorso, questo ha determinato anche una convocazione del prefetto per tentare una mediazione con l’amministrazione regionale, che però non c’è stata”. Giunta Solinas nel mirino delle sigle.
“Non si rende conto – dice Sergio Talloru del Saf – del pericolo di non rendere perfettamente efficiente il Corpo: noi siamo al sicuro perché la macchina funziona, ma se non facciamo la manutenzione c’è il rischio forte che si fermi”.