‘A chi gioca con l’alfabeto consiglio di studiare le tabelline’. Così Paolo Truzzu pochi giorni fa ha risposto alle consigliere e ai consiglieri del centrosinistra cagliaritano che hanno raccontato sui social ‘L’alfabeto delle promesse mancate, un anno di centrodestra a Cagliari’.
“E noi le tabelline le ripassiamo proprio sui numeri presentati da Truzzu”, così gli esponenti di Progressisti, Pd, Sinistra per Cagliari e Futuro Comune per Cagliari.
A partire dagli investimenti: “Abbiamo asfaltato circa 20 chilometri di strade, sistemato 3mila metri, sostituito oltre 2.000 punti di illuminazione pubblica”, ha detto il sindaco alla conferenza stampa “Cose fatte e progetti per il futuro”. I grandi numeri dei cantieri targati centrodestra sono stati possibili grazie a 15 milioni di euro finanziati dal 2015 per la manutenzione di strade e marciapiedi, mentre le 2000 luci sono state sostituite con i 6,4 milioni di euro del programma Pon Metro, anche questo della giunta precedente.
“Prima che il sindaco possa vantarsene – sottolineano dal centrosinistra – anche gli altri 2000 led che saranno sistemati in futuro sono previsti con lo stesso finanziamento”. “Un budget di 20 milioni per le scuole – prosegue il sindaco – importanti per la riapertura prevista per il prossimo 14 settembre”: di questi, solo 3,5 milioni sono quelli dell’attuale amministrazione, mentre il centrosinistra ha stanziato oltre 30 milioni di euro per manutenzioni scolastiche tra il 2011 e il 2020; 12,7 milioni erano per il triennio 2018-2020.
“Lasciamo da parte le tabelline e facciamo un ripasso di storia dei monumenti: ‘In questo primo anno abbiamo riaperto la Passeggiata coperta del Bastione di Sant Remy, la Grotta della Vipera, abbiamo dato sistemazione alla piazza Amedeo Nazzari, abbiamo messo in sicurezza e resa fruibile la piazza Matteotti’. Inaugurazione delle grandi occasioni dunque per la Passeggiata coperta, la Grotta della vipera e piazza Nazzari. Peccato che in queste occasioni il sindaco e le assessore alla Cultura e ai Lavori pubblici abbiano dimenticato di ricordare che i cantieri erano stati progettati e finanziati molti mesi prima, quando il municipio non era neanche nei pensieri di Truzzu, Piroddi e Deidda.
La Passeggiata coperta, poi, dopo l’apertura in pompa magna con tanto di coro gospel americano da 12 mila euro è stata chiusa subito dopo. Quanto a piazza Matteotti, i percorsi che vediamo oggi sono stati programmati come provvisori per consentire l’attraversamento in sicurezza della piazza soprattutto in vista delle World Series dell’America’s Cup.
Nessuna novità per l’Anfiteatro romano, parzialmente restaurato negli anni scorsi dopo la disastrosa legnaia voluta in passato dal centrodestra, nonostante l’assessora alla Cultura appena insediata annunciava concerti e spettacoli già per l’estate 2020. Eppure hanno avuto 12 mesi di tempo per lavorarci”.
Dalla storia alla geografia: il sindaco ricorda tra i successi l’approvazione del Piano urbanistico comunale e del Piano guida di Sant’Elia: “Il primo sarebbe dovuto arrivare in consiglio entro il 30 giugno 2020 ma non l’abbiamo ancora visto e la sua adozione è rimandata a dicembre.
Il piano per Sant’Elia, con i lavori attorno al nuovo stadio che noi avevamo immaginato come occasione per riconnettere il quartiere periferico con il resto della città, è stato modificato dall’attuale giunta e prevede più cemento, ulteriore isolamento per il quartiere e il rischio concreto di allungare i tempi per lo stadio; dopo il passaggio in consiglio comunale, lo scorso novembre, oggi l’iter è fermo. E ancora: viale Marconi, la metropolitana leggera, la riqualificazione di piazza Matteotti, l’ecocentro di Sant’Elia, la cittadella finanziaria di via Simeto, il cantiere per il porticciolo della piccola pesca.
Tutti interventi che hanno richiesto un iter lungo e complesso per progetti milionari finanziati negli anni scorsi grazie a un grande impegno del sindaco, della giunta e degli uffici. Nonostante ciò l’attuale primo cittadino e gli esponenti della sua giunta tagliano nastri, organizzano conferenze stampa, preparano liste di cose fatte come se le avessero fatte loro”.
In chiusura: “Noi le tabelline le conosciamo, conosciamo anche l’alfabeto ma soprattutto conosciamo la storia della nostra città e le grandi e piccole opere che abbiamo immaginato, finanziato e realizzato. Qualcun altro, invece, dovrebbe mettersi seriamente a studiare”.
Bilancio di Truzzu dopo dodici mesi tra rifiuti e opere pubbliche (di altri)