I sindaci del Medio Campidano chiedono di istituire, senza se e senza ma, il vecchio ente intermedio. “Apprezziamo la volontà del Consiglio regionale di dare risposte alle istanze dei territori, vista la decisione di procedere a un allargamento della Città Metropolitana di Cagliari e alla costituzione della provincia del Sulcis, riteniamo indispensabile salvaguardare anche l’identità e l’autonomia del Medio Campidano”, sono state le parole di Alberto Urpi, sindaco di Sanluri, durante l’audizione di una delegazione dei primi cittadini in commissione Autonomia.
Ma la riforma, secondo il sindaco di Sardara Roberto Montixi, “non può limitarsi a una semplice ridefinizione dei confini territoriali: deve essere chiarito, una volta per tutte, quali funzioni saranno trasferite dalla Regione agli enti locali e quali risorse saranno messe in campo per consentire agli enti intermedi di svolgerle al meglio”. Posizione sostenuta anche dai sindaci di Villacidro e Gonnosfanadiga, Marta Cabriolu e Fausto Orrù: “Il Medio Campidano deve essere la base di partenza per la nascita del nuovo ente intermedio. In questa riforma non vogliamo rimanere ai margini ma giocare un ruolo da protagonisti”.
In commissione sono stati sentiti anche i rappresentanti dei territori del Sarrabus-Gerrei, Trexenta, Sarcidano-Barbagia di Seulo attualmente inglobati nella provincia del Sud Sardegna, ma che adesso chiedono l’annessione alla Città Metropolitana di Cagliari. Da tutti è arrivata un’indicazione precisa: “I nostri territori hanno un legame storico, culturale e geografico con Cagliari. La soluzione migliore è prevedere un allargamento dei confini della Città Metropolitana ai Comuni che non faranno parte delle provincie del Sulcis e del Medio Campidano”.