Due dei piccoli sono ricoverati assieme ai familiari. In Sicilia sono in aumento i contagi endogeni giornalieri, dopo alcuni cluster individuati nella provincia etnea, non riconducibili a contagi importati. Aumentano le terapie intensive.
Impennata di casi in Sicilia, provocata da nuovi focolai endogeni, localizzati per lo più nella città di Catania e provincia. Nel cluster catanese di Pedara sono stati trovati tre bambini positivi al nuovo coronavirus. Due di loro sono stati ricoverati all’ospedale San Marco di Catania assieme ai familiari, anche loro positivi. Le loro condizioni non sembrerebbero gravi. Si tratta per lo più di contagi interni, non riconducibili all’estero.
Il cluster della cittadina etnea è sotto controllo, assicurano le autorità sanitarie locali, e delimitato a tre famiglie. Inizialmente si riteneva che il focolaio fosse localizzato all’interno di una comunità evangelica, ma presto è arrivata la smentita riguardo casi di positività tra i propri membri. Sono 11 i casi coinvolti in questo cluster, 7 in isolamento e 4 ricoverati, ma adesso si cerca anche fra i centri estivi, tempestivamente chiusi, frequentati dai bambini.
Preoccupazione a Catania per una famiglia positiva residente nel quartiere di Cibali e a Misterbianco, per la scoperta di diversi casi. Con i nuovi contagi sono 194 gli attualmente positivi, 168 in isolamento domiciliare e 22 ricoveri, due in più nelle ultime 24 ore, e 4 quello delle terapie intensive. Sebbene nell’ultimo bollettino di lunedì siano stati solo tre i nuovi positivi, tutti nel catanese, negli ultimi giorni la media si è attestata tra i 7 e 8 contagi giornalieri.
Abbastanza per far scattare il governatore, Nello Musumeci, pronto a imporre nuove restrizioni maggiori controlli nel caso di un ulteriore aumento dei contagi.
“Vorremmo evitare di adottare nei prossimi giorni misure restrittive, ma non ci sentiamo di escluderle”, ha dichiarato lo scorso 25 luglio il presidente, dinnanzi a un’improvvisa impennata di 13 nuovi positivi, tutti asintomatici.
“C’è troppa rilassatezza – ha detto l’assessore alla Sanità, Ruggero Razza – si ha come la percezione che il tema non esista più ma la possibilità di contagio resta alta”.
Fonte Sputnik.com