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“La peste suina in Italia è stata debellata, anche in Sardegna. Un risultato strategico che ci porta a chiedere il riconoscimento dello status di ‘Paese esente da virus in qualsiasi forma di allevamento’. Senza questo passaggio finora ci è impedito di esportare carni suine trasformate nel mercato cinese e in altri promettenti mercati”.

Lo dichiara il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, durante l’assemblea dell’organizzazione agricola che si tiene a Roma. Alla riunione sono presenti anche i ministri dell’Agricoltura Bellanova, dello Sviluppo Economico Patuanelli ed è previsto un intervento del ministro della Salute Speranza.

Anche il presidente della Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, era presente all’incontro tenutosi a Roma. “I tempi sono maturi per il via libera all’export delle carni di maiale dalla Sardegna. Da oltre un anno non si registrano casi di peste suina, un dato rafforzato dal fatto che questo è frutto di un lavoro e programmazione seria portata avanti dall’unità di progetto rappresentata da Alberto Laddomada e Alessandro De Martini. Il via libera dunque ce lo siamo meritati sul campo e lo dobbiamo a quelle aziende che con grandissime difficoltà e rischi ma con tanta consapevolezza e duro lavoro hanno resistito, tenendo in piedi il comparto e rappresentando un esempio non solo per la Sardegna ma anche fuori, visto che sono delle aziende modello delle quali dobbiamo essere orgogliosi”.

La Sardegna è da 40 anni che combatte con la peste suina e da circa 10 non può esportare oltre i confini dell’Isola, rciorda Coldiretti. Solo negli ultimi 10 anni questo ha provocato la perdita di circa il 50% del patrimonio suinicolo. “E come se non bastasse è anche uno dei settori agricoli che maggiormente sta soffrendo le conseguenze del Covid con il crollo delle vendite del maialetto, il 70% del quale è destinato ai turisti (sempre ovviamente nei confini sardi). Adesso è davvero giunto il momento di ottenere il via libera per uno dei settori maggiormente rappresentativi dell’agroalimentare sardo”.

“Come ha detto il presidente Prandini – evidenzia Battista Cualbu – siamo pronti anche su questo fronte a costruire il futuro al fianco delle istituzioni”. E lo si potrà fare grazie alla tutela della indicazione di provenienza che da oggi, dopo la storica firma del decreto interministeriale, sarà presente sulla etichetta delle carni suine trasformate che finalmente smaschera l’inganno della carne tedesca o olandese spacciata per italiana. “Un passo avanti importante che non può che rafforzare i nostri prodotti – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – che in questi anni oltre il danno della peste suina hanno dovuto subire una concorrenza sleale e ingannevole”.