I siriani sono stati chiamati alle urnemdomenica scorsa per scegliere i loro rappresentanti nel terzo mandato dell’Assemblea del popolo (Parlamento).
Su un totale di 1.656 candidati, tra cui 200 donne, gli elettori eleggeranno 250 deputati che compongono il parlamento del Paese.
Il Comitato supremo elettorale aveva annunciato questo sabato mattina l’entrata in vigore della fase di silenzio elettorale bloccando tutte le forme di propaganda elettorale per i candidati all’Assemblea popolare.
Secondo la Costituzione siriana, il parlamento esercita il potere legislativo che include l’approvazione e l’emissione di decreti legislativi, l’approvazione del bilancio generale, la dichiarazione di guerra e pace, la ratifica di trattati stranieri e il governo che viene ritenuto responsabile nei suoi confronti.
Il partito Baath, del presidente Bashar al-Assad, e i suoi alleati sono i grandi favoriti ad aggiudicarsi la maggior parte dei 250 seggi del Parlamento, in quelle che sono le terze elezioni legislative da quando è iniziata la guerra, nove anni fa.
Per la prima volta si vota anche nei territori riconquistati dalle truppe governative con l’aiuto della Russia, tra cui Goutha Est, poco fuori Damasco, e nel Sud della provincia di Idlib, nel Nord-Ovest del Paese.