“Si informa la cittadinanza che la Sarlux S.p.A. in persona del Responsabile delle Operazioni di sito ha comunicato poco fa che in data 13/07/2020 a causa di un blackout delle linee che collega lo stabilimento al circuito elettrico nazionale si sono bloccati gli impianti”. Inizia così il post pubblicato dal Comune di Sarroch in relazione a una telefonata intercorsa tra la Sarlux S.p.A e l’Amministrazione comunale.
“Siamo stati informati che a breve partiranno le operazioni di riavvio di tutti gli impianti e che nel frattempo sono avviati i sistemi di sicurezza che prevedono l’invio delle emissioni in torcia, dove avviene la combustione con conseguente presenza di fumo – prosegue il post – procederemo a fare tutti i controlli in ordine alle emissioni e al rispetto della normativa e a contestare tutte le situazioni irregolari nell’interesse della cittadinanza e a tutela della salute pubblica”.
Con “appena” quattro giorni di ritardo il Comune di Sarroch si esprime su ciò che sta avvenendo sulle loro teste. Forse loro non avevano visto, ma invece migliaia di cittadini di Sarroch, Pula, Villa San Pietro, Capoterra, Cagliari, Quartu Sant’Elena se n’erano accorti, eccome.
Nei giorni scorsi si sono susseguiti commenti di lavoratori o “difensori” dei Moratti che informavano della normalità della situazione alla Saras. Oggi sappiamo che c’è stato un blocco dovuto a un blackout delle linee che collegano lo stabilimento al circuito elettrico nazionale.
Tutto normale?
Attendiamo con urgenza che il Comune di Sarroch faccia i controlli previsti e informi la cittadinanza dei risultati.
Da evidenziare come a commento del post del Comune di Sarroch numerosi cittadini si siano lamentati e c’è chi chiede la pubblicazione dei verbali di collaudo e verifica periodica degli strumenti di controllo della qualità dell’aria e il profilo altimetrico del luogo dove sono piazzate le centraline.
Tale comunicato del Comune inoltre smentisce quanto scritto dall’Assessore comunale all’Ambiente, Alessandra Sanna che il 10 luglio affermava: “L’industria informa che presso lo stabilimento Saras sono in corso le fasi di riavviso dell’impianto che era stato “fermato” per manutenzioni a marzo 2019. Le operazioni del caso hanno comportato l’invio in torcia di idrocarburi leggeri che hanno generato i fumi che sono stati segnalati e ciò al fine di impedire che questi possano essere rilasciati in natura allo stato liquido o gassoso.
L’industria assicura l’assenza di rischi per la sicurezza e la salute.Il riavvio, dicono, è quasi terminato e la situazione dovrebbe normalizzarsi nel corso della serata”.
Senza dimenticare che si attende di sapere a che punto è l’inchiesta aperta dalla Procura di Cagliari sull’inquinamento nello stabilimento di Sarroch e anche il procedimento in corso dell’agricoltore Romanino contro l’azienda.
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