Sono 18 le persone finite in carcere stamani e 10 agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione ‘Dama’, così chiamata per il ruolo fondamentale di alcune donne, coordinata dai Ros di Roma ed eseguite nel corso della notte e nelle prime ore di questa mattina. I carabinieri del R.O.S., in collaborazione con i Comandi Provinciali Carabinieri di Cagliari, Nuoro e Bergamo, i colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”, del 9° Battaglione Sardegna e dell’11° Nucleo Elicotteri di Elmas, hanno eseguiti a 33 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Cagliari su richiesta della Procura della Repubblica, guidata da Maria Alessandra Pelegatti.
Le indagini, condotte tra il 2018 ed il 2019 attraverso intercettazioni ed appostamenti, confidenze e osservazioni, , hanno documentato l’operatività di due distinte associazioni dedite al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti operative in Sardegna ed in Lombardia. La prima con a capo il pluripregiudicato cagliaritano Efisio Mura, che operava a Sant’Elia, e capace di gestire una delle piazze di spaccio (in particolare cocaina ed eroina) più importanti del capoluogo, attraverso una rigida organizzazione gerarchica tra capi piazza, pusher e vedette in grado di produrre un volume di affari di un milione di euro al mese. Secondo i Carabinieri si tratta di un gruppo criminale particolarmente violento, che non esitava ad imporre la propria presenza tra i palazzi popolari costringendo con la forza inermi residenti a fornire le proprie abitazioni per far rifugiare i pusher in occasione dei controlli delle forze dell’ordine.
Il ruolo apicale nell’organizzazione veniva ricoperto da alcune donne (da cui il nome dell’operazione ‘Dama’), compagne di esponenti di vertice del sodalizio, le quali non solo condividevano le scelte criminali dei compagni ma fornivano un qualificato contributo nell’organizzazione dei turni di vedetta o nella spartizione dei proventi delle attività di spaccio. L’autorità criminale del gruppo è confermata dalla capacità di MURA, una volta ristretto, nell’aprile del 2019, all’interno del carcere di Uta, di continuare a gestire gli affari illeciti attraverso una rete di cellulari introdotti clandestinamente in carcere, utilizzati anche per organizzare una rete di spaccio tra le mura carcerarie.
L’indagine ha documentato, inoltre, i contatti di membri del gruppo criminale (in particolare Pier Giorgio Mura, zio di Efisio Mura) con qualificati appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta Barbaro-Papalia di Platì, operativa a Buccinasco (MI).
L’altro clan criminale era radicato tra la Sardegna e la Lombardia (in particolare nella provincia di Bergamo) con a capo l’anziano guasilese Umberto Sanna, noto trafficante capace di garantire qualificati contatti con elementi criminali albanesi e calabresi stanziali nella provincia di Bergamo, che si rivelava una delle principali linee di rifornimento di narcotico per la provincia di Cagliari e Nuoro, capace di garantire l’immissione nel territorio isolano di circa 7 kg. di cocaina al mese. Per trasportare la droga l’organizzazione si serviva di auto nelle quali veniva ricavato un doppio fondo e di una coppia di corrieri bergamaschi, che non esitavano a coinvolgere anche i propri figli minori per meglio dissimulare, come una famigliola in vacanza, la presenza in terra sarda. Nel corso dell’indagine sono stati recuperati 11 kg di cocaina pura e ricostruite aggiuntive importazioni di narcotico sull’isola per ulteriori 30 kg utili per il confezionamento di più di 180.000 dosi per lo spaccio al dettaglio, più 150mila euro, quattromila dollari e 12mila sterline in contanti.
I provvedimenti disposti dal tribunale di Cagliari, che hanno visto coinvolti più di 200 carabinieri e l’utilizzo di squadre speciali ed elicotteri e mezzi in assetto di ordine pubblico, hanno colpito 18 persone che sono finite in carcere, 10 ai domiciliari e 5 destinatari altri provvedimenti.
In carcere sono andati Angelo Biasioli, 62enne di Villacidro, anch’egli personaggio di spicco del narcotraffico nel Campidano, Gianni Brandas, 57enne, Cristian Busonera, 48enne, Maria Elena Caria, 39enne compagna di Efisio Mura, Cristian Fois, 43enne soprannominato Bottolo, Sergio Masala, 33enne, Jonata Matza, 44enne, Renato Meloni, 38enne, Efisio Mura, 40enne, Pier Giorgio Mura, 54enne, Michela Orofino, 34enne, Sergio Palmas, 44enne, Elia Portoghese, 51enne, tutti di Cagliari, Michele Montis, 54enne di Serramana, Manuel Domenico La Pietra 32enne di Reggio Calabria, Umberto Sanna 71enne, Luciano Tronci 50enne entrambi di Guasila e Bruno Zanda, 70enne di Desulo.
Ai domiciliari sono finiti Alessio Banchero 29enne di Cagliari, Giovanni Cauli, 54enne di Assemini, Marina Nava, 47enne di Milano, Cristian Fois, 36enne di Cagliari, Riccardo Malis, 32enne di Cagliari, Susanna Melis, 55enne di Cagliari, Luigi Mura 39enne di Cagliari, Roberto Pireddu, 60enne di Cagliari, Roberto Secci, 38enne di Cagliari e Giovanni Zucca, 41enne di Cagliari.
La misura cautelare obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria Cristina Camedda, 32enne di Cagliari, Beatrice Campanella 72enne di Trabia (Palermo), Fabio Mocci, 44ene di Cagliari, Maurizio Sanna, 39enne di Cagliari e Fausto Serra 50enne di Novara.
Alcune foto della conferenza stampa tenutasi a Cagliari alla Legione Carabinieri Sardegna:
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