Solo tre leggeri ritocchi alle sentenze di primo grado, ma la richiesta di conferma integrale delle condanne a trent’anni di reclusione per due imputati, ritenuti dalla Dda i capi di una organizzazione criminale che con armi da guerra ha messo a segno una serie di assalti a caveau e furgoni blindati in Sardegna dal 2013 al 2016.
A chiederlo alla Corte d’appello di Cagliari è stato il sostituto procuratore generale Michele Incani per l’ex vice sindaco di Villagrande Strisaili, in Ogliastra, Giovanni Olianas, e per Luca Arzu. Una lunghissima requisitoria scritta di oltre 300 pagine per sollecitare la conferma della sentenza pronunciata lo scorso anno dal Tribunale di Lanusei presieduto dalla giudice Ermengarda Ferrarese, che dopo otto giorni di camera di consiglio aveva inflitto condanne per quasi due secoli e mezzo di reclusione a 24 dei 26 imputati.
Pesantissime, per il pg Icani, le accuse nei confronti di Giovanni Olianas, indicato come il capo indiscusso dell’organizzazione. Terminata la requisitoria, il procuratore generale ha pressoché condiviso l’impianto accusatorio del titolare dell’indagine, il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Danilo Tronci. In primo grado, dunque, Olianas e Arzu erano stati condannati a 30 anni, 20 invece gli anni inflitti ad Angelo Lostia e Sergio Arzu, 21 a Fabrizio Manca. Il pg ha chiesto di ridurre solo tre condanne: quella di Gianluigi Olianas, da 7 anni e mezzo a 6 anni e mezzo, di Lostia, da 20 a 19, e di Simone Balloi, da 18 a 17 anni. Il 10 luglio la parola passerà alle difese che andranno avanti per alcune udienze, poi la sentenza attesa a settembre.