Gli agenti della Polizia Postale di Cagliari, al termine di un’articolata indagine durata oltre un anno, hanno identificato alcuni componenti di un sodalizio criminale dedito all’attività finanziaria abusiva, truffa, riciclaggio ed estorsione. L’indagine, svolta dal Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Sardegna e coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, è nata dalla denuncia sporta nel 2018 da un cittadino sardo il quale, dietro la garanzia di cospicui rendimenti è stato convinto da sedicenti promotori finanziari ad eseguire cospicui investimenti su una falsa piattaforma di trading on line.
La vittima che operava su una piattaforma online raggiungibile all’indirizzo globalfxm.com , pensando di effettuare l’acquisto di cripto valuta ha investito 380.000 euro, effettuando bonifici bancari su un conto corrente estero di una banca della Repubblica Ceca. Secondo quanto ricostruito dagli specialisti della Postale è stato il pensionato ad entrare per la prima volta sul sito internet fasullo per l’acquisto di cripto valuta. Poi l’organizzazione criminale di truffatori lo ha contattato proponendogli un primo piccolo versamento per testare l’investimento: prima 500 euro, poi altri bonifici fino a 2mila euro. Dopo circa un mese lo hanno chiamato nuovamente mostrandogli il rendimento (fasullo) salito a 15mila euro. A quel punto hanno proposto all’ex commerciante 70enne nuovi investimenti e l’ex commerciante nel giro di pochi mesi ha versato 280mila euro. Dopo un periodo la vittima ha chiesto il rientro di una parte della somma, i truffatori hanno acconsentito chiedendo qualche giorno per le operazioni. Poi lo hanno richiamato informandolo che l’investimento era andato male e, mostrandogli l’andamento del suo conto, gli hanno fatto vedere come il capitale si era azzerato. La vittima, un ex commerciante di 70 anni, ha versato altri 100mila euro e i truffatori nel giro di pochi mesi hanno finto un rendimento altissimo: 800mila euro.
Resosi conto del raggiro, l’uomo ha manifestato ai pseudo broker finanziari la volontà di rientrare del capitale investito, ed a questo punto è stato anche oggetto di vere e proprie minacce per indurlo a versare ulteriori somme per sbloccare il rimborso. A quel punto la Polizia Postale ha attivato le procedure d’indagine internazionali, che hanno permesso nell’immediatezza della denuncia, attraverso la cooperazione del gruppo di lavoro J-Cat (Joint Cybercrime Action Taskforce) dell’Europol, di interessare la polizia ceca che ha accertato come il danaro in questione fosse stato trasferito ad altri due conti correnti bancari sui quali è stato possibile trovare e bloccare circa 226.000 euro, ancora giacenti.
Di concerto con la Procura di Cagliari è stata avviata la procedura per l’inoltro di un Ordine di Indagine Europeo diretto all’Autorità giudiziaria della Repubblica Ceca, al fine di acquisire elementi di prova da utilizzare per le indagini in corso, che ha permesso di identificare e denunciare due donne di nazionalità ucraina e armena, risultate le amministratrici delle società intestatarie dei conti correnti esteri e titolate a disporre degli stessi, e di ottenere il sequestro preventivo della somma di danaro disposto dal Gip di Cagliari, inoltrato alle Autorità ceche.