Il movimento popolare sardo Caminera Noa lancia l’allarme sull’economia isolana del post Covid-19. La monocultura turistica «dal punto di vista economico ha dimostrato tutta la sua inefficacia, soprattutto in questo periodo di crisi, ed è per colpa di un turismo totalmente stagionale e basato sullo sfruttamento dei territori e delle persone che ci troviamo davanti alla scelta: salute o lavoro?».

Il problema – denunciano gli attivisti – è complesso, ma non si vuole fare solo teoria o polemica: «vogliamo iniziare a cambiare subito le cose. Abbiamo una proposta concreta: quest’anno scegliamo di salvare la Sardegna!».

Questa crisi – continua la nota – «non è stata uguale per tutti; a fronte di chi ha perso il lavoro, non ha ricevuto la cassa integrazione, ha vissuto senza stipendio, ci sono state categorie di lavoratori che, invece, hanno continuato a percepire reddito regolarmente.  Invitiamo chi non ha avuto ripercussioni economiche a causa della crisi a scegliere i viaggi in Sardegna, per scoprire luoghi poco battuti, strutture che non sfruttano il territorio e i lavoratori e le lavoratrici. Noi lo faremo. Quest’anno resteremo in Sardegna anche se ci fosse la possibilità di andare fuori. Quest’anno sceglieremo di aiutare i commercianti, gli albergatori, i ristoratori, gli operatori del turismo e della cultura, di respirare e rispettare il nostro territorio».

«Quest’anno sceglieremo di conoscere la nostra terra, di prenderci cura delle nostre comunità, di spendere i nostri soldi a casa nostra. Quest’anno scegliamo di salvare la Sardegna. Fatelo anche voi!», conclude il comunicato.