Nuova notte di proteste negli Stati Uniti dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, citato in tribunale per oggi. Coprifuoco in 40 città, con la Guardia nazionale mobilitata in 15 Stati. A New York, invasa da migliaia di manifestanti, tra gli arrestati di sabato c’è stata anche Chiara de Blasio, figlia del sindaco della città.
Intanto, il presidente Donald Trump, che oggi terrà una videoconferenza con i governatori degli Stati, i rappresentanti delle Forze dell’ordine e i dirigenti della sicurezza nazionale, rilancia su Twitter uno degli slogan della destra usato a fine anni Sessanta dall’allora candidato presidenziale Richard Nixon e da Ronald Reagan, all’epoca governatore della California: “Ordine e legge”.
Nella capitale Washington, tafferugli fino a tarda sera davanti e nei pressi della Casa Bianca, dove la polizia ha usato i lacrimogeni e gli spray urticanti per rispondere al lancio di oggetti da parte di alcuni manifestanti, che protesta anche contro Trump. In piazza Lafayette i dimostranti hanno acceso un grande falò, altri hanno acceso diversi piccoli roghi e danneggiato alcuni edifici.
I poliziotti hanno usato diverse volte i lacrimogeni, i gas urticanti e le granate stordenti per disperdere la folla. Una volta sgomberati dagli agenti, i dimostranti, sfidando il coprifuoco, sono rimasti in zona e sono tornati a più riprese a fronteggiare gli agenti schierati con scudi e manganelli.
Medaria Arradondo, capo della polizia di Minneapolis, si è recato sul luogo dell’uccisione di Floyd “per rendergli omaggio”. Rispondendo in diretta sulla Cnn alla famiglia della vittima che chiede l’arresto anche degli altri tre poliziotti coinvolti, ha detto che “il silenzio e l’inazione sono complicità”. La morte di Floyd, ha aggiunto, è stata una “violazione di umanità”.