L’indiscrezione circolava da qualche giorno, resa bene anche dalla penna di un’ex assessore che anch’egli non ha avuto difficoltà a passare da destra a sinistra senza batter ciglio, ma ora la delibera è pubblica e le motivazioni sono nero su bianco.
Il Presidente Solinas ha necessità di essere informato, e bene, mentre prende il caffè, entro le ott’e mezzo del mattino e di avere un bell’album dei ricordi quando andrà a godersi la pensione (servizi tv, twitter, facebook, instagram e chi più ne ha più ne metta).
Con delibera 25/11 del 14 maggio scorso il Presidente della Regione sarda Christian Solinas ha dato mandato al Servizio Comunicazione istituzionale della Direzione generale della Presidenza di svolgere “l’indagine di mercato e la procedura di gara per l’acquisizione della fornitura dei servizi di monitoraggio, raccolta e realizzazione della Rassegna stampa su scala regionale, nazionale e internazionale a valere sui fondi regionali del capitolo SC01.0303 CDR 00.01.01.16 e di definire i seguenti servizi minimi che dovranno essere garantiti dal fornitore”.
Ma cosa vuole il Presidente e perché? Solinas chiede un “monitoraggio, raccolta e archiviazione della Rassegna stampa, con una copertura che comprende tutti gli organi di informazione (stampa cartacea nazionale e locale, testate web, tv e radio); la personalizzazione del servizio: in base alla scelta di scenari e parole chiave, e alla frequenza richiesta nella disponibilità delle notizie, una piattaforma per la gestione del servizio, che includa diverse funzionalità automatizzate per la creazione e l’invio della rassegna, e un sistema di notifiche collegate ad alcuni indirizzi di posta”.
Ancora: una “struttura modulabile, con la possibilità di generare una Rassegna suddivisa per sezioni che consenta di avere, a titolo di esempio, una sezione “Sardegna”, una “Italia – politica”, una “Italia – economia”, una “Mondo”, ecc..
Dev’esserci poi il “social media monitoring e analisi, per un monitoraggio sulle piattaforme social anche al fine di analizzare in modo efficace l’impatto della comunicazione, flessibilità oraria nella disponibilità delle notizie, anche a partire dalle prime ore della mattinata (questa è fantastica!), in modo da consentire la verificare della selezione di articoli da includere nel documento della rassegna che dovrà essere inviata entro le 8.30” e dulcis in fundo una “piattaforma collegata per la raccolta dei lanci delle Agenzie di stampa”.
Tutto questo è necessario e indispensabile per l’apparato politico-amministrativo di ogni ente pubblico, figuriamoci per la Regione. Peccato però che la Regione sarda abbia tre giornalisti professionisti assunti in pianta stabile e ben sei (tre professionisti e tre pubblicisti) reclutati all’esterno, più un Capo ufficio stampa, all’irrisorio costo per le tasche dei sardi di circa 300mila euro i primi e di oltre 110 il secondo. Più un portavoce, anch’esso con un decoroso stipendio.
Ora veniamo alle motivazioni. “Il Presidente ricorda che, ai sensi della legge n. 150/2000, l’attività di informazione è affidata all’Ufficio stampa, coordinato e diretto dal Capo ufficio stampa, che oltre a svolgere la principale funzione di relazione con gli organi di informazione, fornisce il servizio di Rassegna stampa quotidiana e monitoraggio delle Agenzie di stampa”. E qui sorgono i primi dubbi, perché la legge 150/2000 non né stata recepita dalla Regione e non esiste un regolamento attuativo della stessa, anche perché se così fosse i giornalisti sarebbero dovuti essere assunti con un concorso (piccolo particolare che allo stato attuale non risulta).
“Tali attività sono funzionali allo svolgimento del ruolo di informazione costante e aggiornata assegnato all’Ufficio stampa, al fine di conoscere e monitorare le notizie diffuse presso i media tradizionali e digitali, e avere un controllo sulla corretta rappresentazione all’esterno delle azioni svolte dalla Giunta regionale da parte degli organi di informazione”. Ruolo assegnato all’Ufficio stampa, attenzione! Il Presidente ricorda “che tale attività di monitoraggio oggi è reperibile sul mercato grazie alla presenza di servizi avanzati e personalizzati che si avvalgono di piattaforme digitali in grado di offrire una copertura mediatica molto ampia, su scala regionale, nazionale e internazionale”. Proprio come ricordato prima. Ma perché farsi sfuggire l’occasione “viste le opportunità offerte dalle tecnologie?”. Ma dai, tanto pagano i sardi!
Il Presidente “ritiene che l’Ufficio stampa debba essere supportato nella facilitazione della realizzazione della Rassegna stampa quotidiana attraverso strumenti sofisticati sotto il profilo tecnologico e avanzati sotto il profilo qualitativo, ottenendo una maggiore efficienza ed efficacia nello svolgimento della propria funzione informativa”. Si avete letto bene: “…ottenendo una maggiore efficienza ed efficacia” dell’Ufficio stampa.
“È indispensabile avere la disponibilità delle notizie sin dalle prime ore del mattino, per consentire l’invio della Rassegna stampa entro le 8.30, e avere anche una disponibilità nel corso dell’intera giornata per fasce orarie flessibili e adattabili alle esigenze”. E qui si supera. Entro le 8,30 del mattino.
Significa che i giornalisti dell’Ufficio stampa o non hanno la sveglia per essere presenti a lavoro alle 6 per sfogliare i giornali e produrre la rassegna stampa, o sono una manica di incapaci (cosa che non crediamo assolutamente, visti i loro nutriti curricula).
Ci si chiede dunque come mai l’ufficio stampa non possa produrre la rassegna entro le 8,30 invece che appaltarla all’esterno.
Misteri per molti, ma non per tutti!
In ultimo “il Presidente richiama la necessità di procedere con la consentita urgenza all’acquisizione dei summenzionati servizi da un fornitore specializzato” ovvero “il servizio di raccolta dei lanci delle Agenzie di stampa, attraverso una piattaforma dedicata, da integrare all’interno del software della rassegna stampa”.
Con la modica somma di circa 600mila euro dunque l’Ufficio stampa è esonerato da uno dei suoi compiti principali e dedicarsi solo ai comunicati stampa degli assessori.
Bingo!