È bufera all’interno del Partito Democratico di Capoterra. Con un comunicato scritto su Facebook, il partito denuncia la mancanza di unione tra la maggioranza e alcune figure, tra i quali vari assessori e lo stesso sindaco della cittadina.

“Questa non è l’amministrazione per la quale tutta la coalizione di Centro Sinistra ha lavorato” inizia il comunicato del Partito Democratico.

“Fin dal primo momento ci furono frizioni e criticità relativamente all’ingresso in coalizione di persone che niente avevano a che fare con i principi del centro sinistra. Il candidato sindaco caldeggiò talmente tanto l’ingresso di alcuni che mise addirittura in discussione la sua disponibilità a guidare il fronte del centro sinistra. Per senso di responsabilità chiudemmo l’accordo di coalizione accettando quegli ingressi e perdendo, di contro, il contributo di Rifondazione Comunista che dopo vent’anni di leale collaborazione con il centro sinistra scelse di presentarsi con un proprio candidato Sindaco alle elezioni comunali del 2016.
Chiedemmo però al candidato Sindaco di sottoscrivere un accordo con delle regole precise che avrebbero garantito a tutte le liste della coalizione dignità di partecipazione e trasparenza”.

Come precisano nel post “alcuni assessori e consiglieri di questa amministrazione comunale hanno palesato le loro appartenenze politiche appoggiando apertamente candidati di destra ad ogni tornata elettorale (europee, politiche e regionali), senza che questo mettesse minimamente in imbarazzo il maggior rappresentante della coalizione di centro sinistra, il sindaco. Questa maggioranza è entrata in crisi non certo per divergenze politiche ma per interessi personali che riguardano aspetti urbanistici e commerciali del nostro paese. I conflitti e i continui ingressi e uscite di vari esponenti del consiglio comunale, hanno di fatto dimostrato che non esista una contrapposizione su argomenti che realmente impattano sulla vita dei cittadini. Alcune dichiarazioni esternate da consiglieri comunali, ex iscritti al Partito Democratico, ci impongono delle doverose precisazioni:

1. Durante la campagna elettorale il candidato Sindaco Francesco Dessì aveva sottoscritto un accordo di colazione in cui si impegnava, qualora eletto, a coinvolgere le Segreterie di partito nelle riunioni di maggioranza al fine di condividere le linee politiche e programmatiche che l’amministrazione avrebbe portato avanti nell’interesse dei cittadini di Capoterra. Queste promesse sono state completamente disattese. Le Segreterie non sono mai state convocate né tantomeno consultate.

2. Gli amministratori eletti nelle liste del Partito Democratico hanno disertato la stragrande maggioranza delle riunioni di partito vanificando, di fatto, ogni facoltà in capo al Partito Democratico di poter incidere in qualsiasi misura nelle scelte dell’attuale amministrazione. Già dalla costituzione della Giunta, la direzione cittadina aveva votato all’unanimità, con il sostegno del Sindaco Francesco Dessi, di scegliere gli assessori tra i candidati e gli iscritti del Partito Democratico, ma invece il Sindaco nominò assessori in quota al gruppo consiliare cittadini completamente estranei al nostro Partito.

3. Il sindaco Francesco Dessì e i consiglieri Marco Zaccheddu, Giacomo Mallus e Veronica Pinna non sono più iscritti al Partito Democratico dal 2018, perché non hanno rinnovato la tessera. Per poterlo fare sarebbero dovuti essere in regola con le contribuzioni al Partito. Secondo i nostri regolamenti (statuto, regolamento finanziario) infatti, gli iscritti che ricoprono cariche istituzionali devono versare il 10% dei loro compensi al Partito Democratico.

Proprio per questi motivi nessuno di loro può rappresentare in nessuna assise il Partito Democratico. Il Partito Democratico di Capoterra, non sentendosi rappresentato nei valori e nelle azioni di questa amministrazione ormai indefinita, ne prende le distanze e conferma la propria estraneità alle azioni intraprese”.

Il post del Pd del Comune di Capoterra