In Sardegna diminuisce la paura del coronavirus ma cresce quella verso il futuro. Sono infatti diminuite le chiamate al filo diretto per il sostegno e consulenza psicologica – il primo attivato in Sardegna e fra i primi in Italia – dall’Ordine Psicologi guidato da Angela Quaquero.
“Sono cambiati i bisogni e la percezione del pericolo. Man mano che si abbassa la paura dell’emergenza riemergono le patologie pregresse. Abbiamo così potuto ridimensionare le ore disponibili da sei a quattro ore: dalle 15 alle 19 ai numeri 800197500 e 3791663230”. Chi maggiormente si rivolge per un sostegno psicologico sono le donne con il 75,46% a marzo; ma anche gli uomini che si sono rivolti agli psicologi sono aumentati di oltre il 10% in due mesi.
“Le donne sono le prime ad avvertire il pericolo, la paura, a percepire segnali di allarme – spiega Angela Quaquero – gli uomini fanno ricorso allo psicologo quando il pericolo o il disturbo sono più gravi”. I dati giungono da un gruppo di lavoro coordinato dalle psicologhe SIPEM, Società Italiana Psicologi dell’Emergenza-Sardegna che ha analizzato 333 chiamate.
Altri dati interessanti sono che circa il 54,67% delle richieste è arrivato da persone inoccupate/disoccupate, casalinghe, studentesse e studenti, pensionati mentre l’età media degli utenti è passata da 45,48 anni a marzo a 44 anni ad aprile.
“Ciò si spiega – ha commentato Angela Quaquero – anche con la presenza in casa di giovani studenti, ma anche lavoratori, che non hanno potuto far rientro a scuola o nei luoghi di origine, e che hanno sentito particolarmente la solitudine e l’inattività. Adesso – ha aggiunto – c’è bisogno di fiducia, di ricostruire la ‘prossimità’, la vicinanza con le persone: è necessario il distanziamento fisico ma non quello sociale”.