Un piano della mobilità con bici e piste ciclabili d’emergenza per tenere a bada il traffico durante e dopo il coronavirus. Anche per superare il possibile ritorno in massa all’auto per evitare contatti e distanze ravvicinate nel tragitto casa-lavoro o casa-scuola. È la proposta delle associazioni degli appassionati di bici e mobilità alternativa al Comune di Cagliari.

Lo scenario – come è spiegato in una lettera al sindaco Paolo Truzzu – è quello per cui l’uso del trasporto pubblico locale e dei treni dei pendolari sarà fortemente ridotto a causa delle previste e necessarie distanze di sicurezza. Molti insomma cercheranno altre modalità di spostamento. Vedi auto privata. La realizzazione di corridoi per la mobilità di emergenza è la soluzione già prospettata – spiegano le associazioni – in tante città italiane e all’estero e prevede di assegnare corsie dedicate alle forme di mobilità alternative all’auto lungo tutte le principali direttrici urbane, in modo da convogliare su queste le quote di mobilità che si perderanno dal trasporto pubblico, almeno nelle parti più congestionate delle città.

A Cagliari – si legge nella proposta al primo cittadino – è importante e indispensabile che Cagliari prosegua in modo spedito nell’attuazione dei progetti in atto come “Svolta” con postazioni e fornitura bici elettriche, zone 30, corsie preferenziali TPL su corridoi principali, velostazioni, buoni mobilità, azioni di promozione e sensibilizzazione della popolazione. Inoltre andrebbe completata in tempi brevi la realizzazione di tutti gli itinerari ciclabili previsti nel PON Metro 2014-20.

La proposta? Un pacchetto di possibili soluzioni. Tra queste percorsi pedonali e corsie ciclabili in sola segnaletica, sensi unici eccetto bici, strade residenziali a 20-30 km/h aperte ai pedoni, strade scolastiche, intermodalità bici-TPL. E ancora forti incentivi economici e finanziamenti per il potenziamento della mobilità attiva come alternativa all’uso dell’auto privata e complementare al trasporto pubblico. E poi un piano per evitare che si vada al lavoro tutti alla stessa ora.