Oltre duemila tamponi e 1.122 controlli clinici in 38 case di riposo per anziani. A un mese esatto dall’inizio del coinvolgimento dei militari nel contrasto alla diffusione del coronavirus, sono questi i numeri di un primo bilancio delle operazioni svolte dalla task force sanitaria di Esercito e Marina nel nord Sardegna.
Equipe che è al lavoro anche oggi, anniversario della Liberazione: i medici militari insieme con il personale dell’Aou e dell’Ats di Sassari e con il supporto della Brigata Sassari, hanno effettuato lo screening nelle comunità alloggio “Divina provvidenza” a Bono e “Santi Cosma e Damiano” ad Anela. Sempre a Bono, una serie di tamponi sono stati effettuati sugli ospiti del centro Aias. Salgono con oggi a 38 le case di riposo in cui è intervenuta la “Task force sanitaria Sardegna”, guidata dal colonnello Stefano Ciancia, e di cui fanno parte quattro medici e tre infermieri del Dipartimento militare di Medicina legale di Cagliari, quattro infermieri della Brigata “Sassari”, un medico e quattro infermieri della Marina provenienti dalla Scuola sottufficiali della Maddalena, dal Centro ospedaliero militare e dal Centro addestramento aeronavale di Taranto e altri diciassette militari dell’Esercito con compiti di supporto. Il primo sopralluogo è stato fatto a Sassari, a Casa Serena, il 25 marzo, poi sono seguiti i controlli nelle residenze assistenziali, oltre che del capoluogo, di Ossi, Torralba, Tula, Porto Torres, Pozzomaggiore, Platamona, Ittiri, Sorso, Siligo, Bonorva, Alghero, Ozieri, Ploaghe, Chiaramonti, Osilo, Codrongianos e Laerru. Analoghi interventi sono stati effettuati in un’abitazione a Bonnanaro e nella stazione carabinieri di Ossi.