La tecnologia è sempre un passo avanti. Sono stati, infatti, creati dei robot fai-da-te composti da aspirapolvere, un piedistallo e due tablet, più un software liberamente accessibile e l’assistenza tecnica dei maker. Il loro utilizzo, che sta già avvenendo in tre ospedali italiani, servirà non solo a mettere in contatto i pazienti in isolamento per Covid-19 coi propri parenti, ma anche per permettere ai medici di fare consulti a distanza.
L’iniziativa è dell’Iit (Istituto italiano di tecnologia) di Genova in collaborazione con la Maker Faire nell’ambito del progetto LHF-Connect. In particolare l’Iit e l’università di Pisa hanno sviluppato il software opensource, che permette di manovrare il robot da remoto, mentre l’azienda iRobot, produttrice dell’aspirapolvere robotico, ha concesso di accedere ai propri software per usarli e modificarli.
Gli ospedali che stanno sperimentando questo nuovo supporto sono l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, l’Azienda USL Toscana Nordovest di Massa-Carrara e il Centro Polivente Anziani Asfarm di Induno Olona (Varese). Utile anche per le Rsa nelle quali hanno messo in comunicazione gli ospiti con i parenti e portato loro quotidiani o medicinali.
“Abbiamo parlato con i medici e il personale sanitario e ci è stato detto che un semplice robot di telepresenza sarebbe stato di grande aiuto per gli operatori, continuamente esposti a rischi di contagio, e per i ricoverati in reparti Covid-19, che rimangono isolati per settimane senza poter avere contatti con le proprie famiglie”, racconta Antonio Bicchi, ricercatore dell’Iit.