Protesteranno martedì prossimo, alle 21 i proprietari di bar, ristoranti e pizzerie, accendendo per l’ultima volta le insegne dei loro locali, prima di recarsi, la mattina successiva, davanti alle sedi dei Comuni per consegnare le chiavi dei loro locali.

La manifestazione di protesta, organizzata per la prima volta dagli imprenditori del settore Ho-Re.Ca e dei locali di pubblico spettacolo, si chiama “Risorgiamo Italia”: una speranza, ma soprattutto un grido d’aiuto che il mondo della ristorazione rivolge al governo centrale.

Anche il comitato Ho.Re.Ca. di Alghero si unisce alla protesta, cui aderiscono moltissimi operatori cittadini chiamati a raccolta da Enrico Daga, imprenditore del settore, animatore economico-culturale e politico, già assessore provinciale della Programmazione e a lungo consigliere comunale. “Le misure ipotizzare per la riapertura di ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche e lidi balneari sono insostenibili per la gestione ordinaria di un locale e insopportabili economicamente”.

“Ci chiedono di aprire con gli stessi costi, se non maggiori a prima dell’emergenza, e una previsione di incassi pari nella migliore delle ipotesi al 30% rispetto al 2019”, dicono.

“Siamo piccoli imprenditori e le nostre attività, spesso familiari, sono state tramandate di generazione in generazione con enormi sacrifici, lavorando 7 giorni su 7 con i nostri dipendenti. Tuttavia, non cerchiamo assistenzialismo – precisano – ma le misure previste per la riapertura di maggio, se non collegate a tutele economiche come cassa integrazione fino a dicembre 2020 e moratoria su affitti e utenze, ci costringeranno a licenziare o a chiudere del tutto le attività”.