Hacker e cyber crime continuano a produrre truffe nel momento di emergenza nazionale, come avevamo anticipato nel nostro articolo del 5 marzo scorso su malware e phishing.
E’ di queste ultime ore una trovata per carpire dati estremamente sensibili agli ignari cittadini.Circola sui social e sulle chat una app che permetterebbe di non circolare con il modulo stampato dell’autodichiarazione prevista del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo scorso. Queste app asseriscono la validità del documento informatico e che, qualora fossimo fermati dalle forze dell’ordine, compare un codice Qr che verrà scannerizzato e inviato ad una fantomatica banca dati.
Attenzione, perché queste app possono essere truffe per carpire i nostri dati personali. A tal proposito quindi la Polizia ha diffuso una nota con la quale spiega che “che il ricorso a tali servizi, seppur motivato da esigenze di apparente semplificazione e velocizzazione delle procedure, si pone in contrasto con le prescrizioni attualmente vigenti”. I link sono stati prontamente rimossi dalla Polizia Postale
L’autocertificazione infatti essere firmata sia dal cittadino sottoposto al controllo che dall’operatore di polizia, previa identificazione del dichiarante. L’autocertificazione va inoltre acquisita in originale dall’operatore che effettua il controllo, per le successive verifiche. Sotto altro profilo, la Polizia postale spiega che, “come il ricorso a servizi non ufficiali né autorizzati da Autorità pubbliche per la compilazione del modello di autodichiarazione, esponga i cittadini ad una ulteriore e non secondaria insidia, legata al rispetto della dimensione della loro privacy. E quindi – spiega la nota – che , come i dati contenuti nel modello di autodichiarazione consentano di rivelare non soltanto la frequenza e la tipologia dello spostamento dell’individuo ma altresì le ragioni – personali e riservate – che giustificano tale spostamento e che possono ricollegarsi ad informazioni sensibili quali lo stato di salute, le esigenze personali le circostanze lavorative”.
L’acquisizione e la gestione di tali dati sensibili da parte di soggetti terzi, secondo quanto dispone il Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati (GDPR) e le prescrizioni nazionali in tema di diritto della privacy, sono sottoposte a precisi obblighi in tema, fra l’altro, di correttezza e trasparenza, consenso informato, limitazione del trattamento a specifiche finalità, aggiornamento e soprattutto integrità e riservatezza. Tali obblighi sono posti a garanzia di tutti i cittadini contro potenziali e pericolosi abusi”. I link che rimandavano all’autocertificazione online sono stati rimossi.