Sono sbarcati questa mattina dopo mezzogiorno a Porto Torres i 39 studenti e studentesse Erasmus dell’Università di Sassari partiti nella notte di martedì 17 marzo da Barcellona con la nave Grimaldi Lines grazie al supporto dell’Università di Sassari. Una situazione non facile la loro, precipitata nel giro di poche ore, quando è parso chiaro che l’emergenza Coronavirus stava diventando una questione europea e non più esclusivamente italiana.
La sospensione dei collegamenti in tutta Europa, la difficoltà di tornare in Sardegna, nel frattempo chiusa agli ingressi dall’esterno per far fronte all’aumento dei contagi, ha complicato ulteriormente il rientro a casa di chi era partito mesi fa per fare un’esperienza di studio all’estero.
Il Rettore Massimo Carpinelli e l’Ufficio Relazioni Internazionali si sono attivati immediatamente coinvolgendo l’Ambasciata Italiana a Madrid, la Prefettura di Sassari, la Presidenza della Regione Sardegna, le autorità sanitarie e di pubblica sicurezza e la compagnia Grimaldi Lines per costruire un ponte con la Sardegna. Non è stato semplice, ma alla fine con la buona volontà di tutti l’operazione è riuscita e finalmente gli studenti sono tornati nella propria terra. Ora comincia per loro un periodo di quarantena in isolamento totale per 14 giorni, così come impone la normativa per chi rientra dall’estero
“Ringraziamo l’Ateneo di Sassari, e in particolare l’Ufficio relazioni internazionali, perché in questo momento di sconforto non siamo mai stati lasciati soli – hanno dichiarato gli studenti e le studentesse – L’Ateneo ha risposto a tutte le nostre domande e risolto i nostri problemi. Grazie”. L’Università rimborserà le spese di viaggio.
Quelli rientrati stamattina dalla Penisola iberica sono solo una parte degli iscritti all’Università di Sassari in mobilità Erasmus, complessivamente circa 470. La maggior parte di loro al momento ha scelto di restare all’estero.