Decine di precari si sono incontrati in piazza Garibaldi a Cagliari, con striscioni, tamburi, cartelli e fischietti per la manifestazione “Lumino Day“, in una fiaccolata per sopravvivere ai concorsi ordinari e straordinari per i docenti.
“Il lavoro è a rischio per 55mila docenti in tutta Italia e per 5000 insegnanti in Sardegna. Sono quelli – aggiunge – che in questi anni hanno assicurato la continuità dell’insegnamento in Italia e in Sardegna. E ora rischiano di essere scavalcati perché al concorso ordinario ci sono un milione di candidati. E i precari tra l’altro potranno studiare meno degli altri perché sono impegnati a scuola. Il concorso straordinario è quello dei quiz a crocette. Ma se sbagli sei fuori”, spiega Pasquale Vespa, rappresentante dell’associazione nazionale docenti per i diritti dei lavoratori.
I manifestanti hanno paura che le prove di selezione nazionale li taglino fuori definitivamente dalle cattedre che hanno occupato in questi anni, solo in Sardegna sono 5000 i docenti interessati di terza fascia.
Nei volantini il decreto dei concorso prende il nome di “ammazzaprecari“. I precari portano in regione però anche tre proposte concrete per ‘aggiustare’ la situazione.
Fase uno: “istituzione del Pfa, percorso formativo attivo, con accesso per titoli e servizio di almeno 36 mesi a garanzia di una formazione completa della qualità dell’insegnamento”.
Fase due: “istituzione della G 36, graduatoria dei 36 mesi a scorrimento stilata in base al punteggio conseguito quale somma dei risultati del Pfa, dei titoli culturali e di servizio, a garanzia della equità e della sostenibilità economica”.
Fase tre, quella della stabilizzazione: “assegnazione del ruolo per garantire la continuità didattica e il rispetto della dignità di coloro che, dopo anni al servizio dello Stato, oggi rappresentano una risorsa su cui investire”.