“L’amavo, non l’avrei mai uccisa, era depressa e si è suicidata, l’ho trovata senza vita nella nostra casa e le ho dato sepoltura in un luogo che amavamo molto entrambi, che sovrasta Alghero e il suo golfo”. Queste le parole di Massimiliano Farci che ha ribadito in lacrime davanti al gup la sua innocenza. Farci, già condannato nel 1999 per l’omicidio di Renato Baldussi, noto come “il delitto della Lotus rossa”, è ora in carcere con l’accusa di omicidio doloso, occultamento di cadavere, furto e utilizzo improprio del bancomat della sua fidanzata, Speranza Ponti, 50 anni, il cui corpo è stato ritrovato nelle campagne di Monte Carru, alla periferia di Alghero, la mattina di venerdì 31 gennaio.
È stato proprio lui a costituirsi e dare indicazioni sul luogo dove era stato trovato il cadavere della donna, alla fine dell’interrogatorio cui era stato sottoposto. La denuncia era stata presentata dai parenti della donna.
Il difensore Daniele Solinas ha chiesto una misura cautelare meno afflittiva.
Dopo circa due ore di camera di consiglio, il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Sassari, Antonello Spanu, ha convalidato il fermo effettuato dai carabinieri della compagnia di Alghero, su mandato della pm di Sassari Beatrice Giovannetti, nei confronti di Massimiliano Farci.
Intanto nel pomeriggio sarà eseguita una Tac sul corpo della vittima, il cui decesso sarebbe avvenuto per soffocamento e risalirebbe al 6 dicembre scorso nell’appartamento in cui la coppia viveva in affitto, in via Vittorio Emanuele, ad Alghero. Tutte ipotesi che dovranno essere confermate dall’autopsia che sarà eseguita domani mattina nell’istituto di Patologia forense dell’Università di Sassari dal medico legale Salvatore Lorenzoni.