Numero degli affitti per i locali commerciali aumentati del 30% grazie alla cedolare secca. Un sistema più leggero che garantisce il 21% di tassazione da liquidarsi in corso di dichiarazione dei redditi, senza aggiunte di bolli sulle quietanze e sui contratti oltre a nessuna imposta di registro anche in caso di rinnovo o disdetta. Lo dice Confcommercio sud Sardegna contestando la marcia indietro del Governo e lo stop alla formula che, secondo l’associazione, aveva rivitalizzato lo shopping limitando le chiusure dei negozi.
“Una follia – commenta Marco Mainas, presidente Fimaa Confcommercio Sud Sardegna e vicepresidente nazionale – e se si pensava di incentivare in qualche modo il comparto delle locazioni commerciali, con questo stop sulla cedolare secca si rischia di incrementare ulteriormente la concorrenza sleale delle grandi multinazionali, della grande distribuzione e delle vendite low-cost su internet”. La Fimaa Confcommercio Sud Sardegna ha chiesto un incontro al presidente della commissione Attività produttive del Comune di Cagliari Pierluigi Mannino per proporre le soluzioni migliori per il commercio cittadino.
Richieste che verranno inoltrate al sindaco di Cagliari, nonché sindaco Metropolitano Paolo Truzzu. Un report Nomisma e Agenzia del territorio relativo ai negozi, sia sui prezzi medi di vendita e locazione sulla città di Cagliari che sulle stime per il prossimo anno, ha fatto emergere che i prezzi della compravendita a Cagliari centro arrivano a 2842 euro al metro quadro con una variazione semestrale di -0,9 per cento, annuale di 0,5 e tempi di vendita che si aggirano intorno ai 7,5 mesi. I prezzi scendono nel semicentro cittadino (1942 euro), la variazione semestrale tocca l’1,1 per cento e quella annuale il 2,1, con un tempo di vendita che si aggira intorno ai 9,1 mesi.