Le autorità americane stanno valutando un’ingiunzione preliminare contro Facebook sulla scia di timori antitrust legati a come i prodotti della società – Facebook, WhatsApp, Messenger, Instagram – interagiscono. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali se l’ingiunzione della Federal Trade Commission si materializzasse riguarderebbe quelle che sono come conosciute come le regole di “interoperabilità”, ovvero le modalità in cui le piattaforme digitali interagiscono.
La stessa Facebook, intanto, spenderà 130 milioni di dollari per creare un board indipendente incaricato di valutare come il social modera e gestisce i sui contenuti. Il board, soprannominato la “Corte Suprema” dei contenuti, funzionerà come una corte di appello con comitati di cinque persone chiamati a risolvere le controversie interne sugli standard per i contenuti.
Oltre a risolvere i singoli casi, il board potrà – riporta il Wsj – fare raccomandazioni su eventuali modifiche delle regole aziendali. I fondi stanziati da Facebook sono un “impegno iniziale” che punta a coprire le spese per i primi sei anni di attività del board. Si tratta di una cifra significativa in una struttura, la Corte Suprema dei contenuti, che non esiste e sulla quale ricadranno alcune delle decisioni più spinose della società.