Ritorna a Cagliari il festival Transistor, giunto alla quarta edizione, che verrà ospitato in un luogo simbolico della città la Basilica di San Saturnino, grazie alla collaborazione del Polo Museale della Sardegna, e che si avvale anche di quella delle associazioni Malik e Cultarch. “Nuove generazioni-Independent Beat” è il sottotitolo di questa edizione: tre giorni di incontri, spettacoli, concerti, installazioni, laboratori, da venerdì 6 a domenica 8 dicembre, con la direzione artistica di Mauro Mou, incentrati sui temi dell’indipendenza, dell’autonomia e della libertà, in cui saranno coinvolti studenti, insegnanti, artisti, musicisti, architetti, creativi, esperti di new media.
“Nella scorsa edizione si parlò di memoria ed emozioni quest’anno – afferma Mou – proveremo a parlare di autonomia e libertà e per farlo cercheremo di allargare i confini della speranza, unico antidoto alla frustrazione, alla depressione e alle possibili dipendenze”. Un festival che si rivolge soprattutto alle nuove generazioni. Tre giorni intensi quelli che invaderanno pacificamente la navata centrale di San Saturnino: il via venerdì 6 con il laboratorio L’Arte del Taiko, dalle 16 alle 20 (prenotazione obbligatoria), uno stage di introduzione all’allenamento del Taiko (in giapponese “tai” e “ko”, “grandi tamburi”), a cura del gruppo di studio Munedaiko, riconosciuto ufficialmente come collaboratore culturale dall’ambasciata giapponese in Italia, che promuove da diversi anni l’arte del Taiko in Europa e in Asia.
La serata di sabato 7 si snoderà fra le 18 e le 20. Si inizia con Battito Aumentato, a cura di Marco Massa, “software developer” 26enne. Il festival si chiuderà domenica 8 con diversi appuntamenti tra i quali Un ragazzo di nome Gigi Riva, spettacolo con Alessandro Lay e Andrea Andrillo, e a seguire Tribù Urbane, sfilata dello stilista Samsoni Da Costa con la partecipazione di Mamadou M’Bengas e la musica dei Guney Africa.