Una cassetta vecchia di decenni scoperta negli archivi del museo Andy Warhol di Pittsburgh getta nuova luce su una delle relazioni piu tempestose della storia del rock. Contiene una serie di canzoni di Lou Reed le cui parole sono prese dal libro di Warhol del 1975 “The Philosophy of Andy Warhol: From A to B and Back Again” e c’e chi a suggerito che potrebbero essere collegati a un vago progetto dei due di mandare in scena un musical a Broadway.

Warhol per un paio di anni era stato il manager dei Velvet Underground, la band fondata nel 1964 a New York da Reed con John Cale, Sterling Morrison e Angus MacLise che divenne per un breve periodo il complesso “di casa’ della Factory. Le idee di Warhol sull’arte e la cultura pop restarono nella testa di Reed per il resto della sua carriera anche se due artisti non lavorarono piu’ assieme. Il nastro, che contiene 12 canzoni piu’ un frammento di una tredicesima, e’ stato registrato nel 1975 e i brani non sono mai stati pubblicati: sara’ difficile che succeda nell’immediato futuro per complicati problemi di diritti d’autore.

A scoprire la cassetta e’ stata Judith Peraino, una musicologa di Cornell al lavoro su un libro su Warhol. Nel nastro Reed canta da solo, accompagnato dalla sua chitarra. Un brano ciascuno meritano i pensieri di Warhol sulla fama, il sesso, gli affari, due quelli sui “drag queens”. Altre canzoni sono amare.

In un brano che anticipa l’album del 1990 con John Cale “Songs for Drella”, Reed rovescia addosso a Warhol le sue stesse parole criticandolo per la sua presunta indifferenza davanti alla morte di Candy Darling e Eric Emerson, due personaggi del suo entourage. Reed canta che Warhol stesso avrebbe dovuto morire quando fu ferito nel 1968 dalla femminista radicale Valerie Solanas, poi pero’ chiude il brano facendo le scuse al suo mentore.