Tutti a Capo Frasca contro le esercitazioni militari nell’isola. E Sardegna libera, una dei movimenti che hanno aderito alla mobilitazione di sabato prossimo 12 ottobre, invita alla manifestazione anche il sottosegretario della Difesa Giulio Calvisi. Tante le aspettative da parte degli anti-stellette.
“Che il sottosegretario sia un sardo – queste le argomentazioni della portavoce Claudia Zuncheddu – per la Sardegna dovrebbe essere una speranza, anche se non ci può essere speranza senza la garanzia che le nostre rappresentanze abbiano nella scala delle priorità lo scioglimento dei nodi della complessa questione sarda, a partire da quella delle servitù militari”. Zuncheddu ribadisce nell’invito a Calvisi le ragioni della protesta.
“E’ a tutti noto che la concentrazione in Sardegna del 62% della militarizzazione prevista per tutta l’Italia – spiega la rappresentante del movimento – sia una percentuale spropositata e ingiusta per una terra che molto paga in termini di salute e di ogni sorta di vincolo. In 70 anni, la sottrazione di ampie fasce di territorio alla pastorizia, all’agricoltura e alla pesca, ha distrutto le nostre economie tradizionali agevolando emigrazione e spopolamento”. Altri problemi.
“Non si può andare avanti – spiega Zuncheddu – sotto la mannaia del ricatto occupazionale e del “pane avvelenato” a tutti i costi. Una condizione che genera conflitti all’interno delle stesse comunità”.