Al via nel complesso carsico di Sa Oche-Su Bentu, le due grotte collegate da un sifone nella valle di Lanaitho a Oliena (Nuoro), un’esercitazione del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico italiano (Cnsas) per perfezionare le tecniche di salvataggio in ambienti particolarmente difficili. Verrà simulato per tre giorni un intervento di soccorso per il recupero di due speleosubacquei nel sifone di collegamento delle due cavità. Impegnati speleologi sardi e liguri e i responsabili nazionali delle commissioni sub, medica e comunicazione. Già allestito il campo base da cui si gestiranno le varie fasi del soccorso. Domenica 6 ottobre alle prime luci dell’alba la barella uscirà dalla grotta di su Bentu con le persone recuperate.
“L’evento costituisce un significativo esempio di sinergia tra le diverse specializzazioni e competenze del Cnsas, che operano per la risoluzione di un intervento speleologico complesso, nonché un importante momento addestrativo in un ambiente impervio”, spiega Claudia Ortu del Cnsas Sardegna. Le prime squadre saranno costituite da tecnici speleosubacquei, provenienti da diverse regioni, che opereranno all’interno del sifone allagato, lungo oltre 100 metri. All’uscita ci saranno altre le squadre di tecnici che proseguiranno la manovra negli spazi asciutti della grotta, trasportando la barella verso l’uscita. Lo scenario carsico presenta anche laghi e vasti ambienti concrezionati: qui i tecnici, per la progressione della barella verso l’uscita, si troveranno ad alternare tecniche speleosubacquee con quelle classiche di recupero in grotta, compreso l’utilizzo di differenti tipologie di barelle.