Due succinte considerazioni sullo scomposto intervento del Consigliere Regionale Valter Piscedda:
1) Fermo restando il valore sacrosanto della democrazia secondo il quale ogni provvedimento politico può essere oggetto di critica, desidero rimarcare che comunque ogni opinione deve rigorosamente restare nei binari della correttezza e del rispetto culturale.
Si è sproloquiato su una parola tanto impegnativa e drammatica nella storia come “razzismo”. Le parole hanno un preciso significato ed inviterei il collega alla consultazione del vocabolario. È forse razzismo lavorare per aiutare gli africani a casa loro? E’ forse razzismo impedire che ignobili trafficanti neo-negrieri, facciano incetta di donne e uomini per inserirli nel racket dello spaccio e della prostituzione? E’ razzismo impedire il guadagno a cooperative improvvisate che li trattano come bestie? Io le ho viste le donne nei centri di accoglienza ( per lavoro) e vi garantisco che non dimenticherò mai quegli occhi bellissimi ma pieni di disperazione, anche per le incognite a cui un’Europa confusa li destina.
La tragica questione degli immigranti richiede in primis risposte politiche precise, ripeto “precise” soprattutto per tutelare sia i Paesi europei, sia gli stessi sventurati che raggiungono terre a loro volta, segnate spesso da soglie di povertà drammatiche. Senza le scelte politiche recise e decise di Salvini, oggi l’Italia starebbe ancora col cappello in mano, di fronte ai potenti di Francia e Germania.
È vero, noi, prima di legittimare il nuovo schiavismo per importare braccia a poco costo, vorremo una immigrazione controllata, di qualsiasi colore di pelle – siamo tutti figli di Dio -. per poter garantire a queste persone la dignità cristiana di un lavoro giustamente retribuito e con una sistemazione dignitosa.
Ma se questo non è possibile nell’immediato, considerati i 4 milioni di veri poveri e alcuni milioni sulla soglia di povertà in Italia, allora dobbiamo essere REALISTI e guardare bene al nostro interno, anche in Sardegna.
2) Infine, attenzione, riguardo a presunte “scie xenofobe e razziste della lega” evocate ; io, come leghista, eletta dai cittadini sardi, non permetto assolutamente a nessuno di essere insultata, e rimando sdegnosamente al mittente le deliranti ingiurie.
Si parla, si straparla di razzismo nei salotti buoni della solidarietà a spese degli altri. Ma chiedo, tra i Consiglieri regionali chi davvero ha dato personalmente? Chi si è speso concretamente, per soccorrere queste persone, convinte da mascalzoni a partire, credendo di incontrare un futuro di inserimento nel mondo del lavoro. Chi, come me, soprattutto tra chi sbandiera schemi ideologici ha rinunciato a 7 giorni su 21 delle sue ferie, togliendoli al riposo e alla famiglia per soccorrere materialmente a Lampedusa i derelitti? Non aggiungo altro, invito solo tutti al rispetto.
Annalisa Mele, Consigliere Regionale Lega XVI Legislatura